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Cronaca

Querele e denunce, il concerto di Gloria Gaynor finisce in caserma

Ascoltato per tutta la mattina di domenica, dai carabinieri di Rimini, il patron Gianni Succi. Iniziano a fioccare le denunce degli spettatori che hanno pagato il biglietto

Epilogo scontato, ma non privo di qualche sussulto, per il mancato concerto di Gloria Gaynor che, sabato sera, ha fatto infuriare 5mila persone rimaste con la voglia di ascoltare la regina americana della disco music. Gianni Succi, patron della manifestazione oltre a fondatore e amministratore della Succi&Partners organizzatore del concerto, è stato ascoltato per tutta la mattinata di domenica dai carabinieri di Rimini che lo hanno convocato all'indomani del clamoroso putiferio.

Come già anticipato, 'organizzatore avrebbe spiegato agli inquirenti dell'Arma che, a provocare l'abbandono della Gaynor, sarebbero stati dei problemi economici che avrebbero impedito di pagare sia la parte rimanente del cachet della cantante che gli addetti del service che hanno montato il palco. Al termine delle proprie dichiarazioni, comunque, Succi ha deciso di sporgere una serie di querele nei confronti di quanti, prima dell'inizio del concerto, lo avrebbero minacciato di pesanti ritorsioni se non fossero stati immediatamente pagati. Sul fronte degli spettatori, che hanno pagato cifre tra i 30 e i 70 euro per assistere al concerto, sono iniziate ad arrivare ai carabinieri decine di denunce per vedersi restituire i soldi del biglietto.

Bidone Gloria Gaynor, la folla inferocita (Foto Marzio Bondi)

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