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Cronaca

Raccolta firme contro la legge sull'omofobia al Meeting: Arcigay chiede sospensione

La precisazione diffusa mercoledì sera dal Meeting che ''la raccolta di firme contro la legge sull'omofobia è una iniziativa del settimanale Tempi'', e non della stessa manifestazione di Cl, ''sembra scritta da Ponzio Pilato''

La precisazione diffusa mercoledì sera dal Meeting che ''la raccolta di firme contro la legge sull'omofobia è una iniziativa del settimanale Tempi'', e non della stessa manifestazione di Cl, ''sembra scritta da Ponzio Pilato'': così Flavio Romani, presidente di Arcigay, in una nota che definisce la presa di posizione ''del tutto insufficiente e torbida''. ''Sospendano la raccolta firme - e' l'esortazione di Romani al Meeting - oppure se ne assumano in pieno la responsabilità''.

''Non basta lavarsene le mani - spiega - se davvero quell'iniziativa non è in sintonia con le posizioni dell'organizzazione è nell'interesse del Meeting stesso che sia subito interrotta. Altrimenti il senso della nota diffusa ieri sera dai portavoce del Meeting è solo quello di distinguere i sicari dai mandanti. Distinzione puerile e subdola che non attenua, anzi semmai aggrava, il peso della responsabilità del Meeting. Su temi come la violenza - conclude - non facciamo sconti''.

IL FATTO - “Fermiamo la legge sull'omofobia": è il titolo della raccolta di firme in corso nello stand del Meeting di Cl di "Tempi", il settimanale vicino al movimento di don Giussani diretto da Luigi Amicone contro la proposta di legge su cui la Camera dovrebbe l'esame dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari. "Le norme che si intendono approvare - si legge nell'appello, sottoscritto da domenica ad oggi da qualche centinaio di persone - dal punto di vista pratico potrebbero determinare l'incriminazione, ad esempio, di tutti coloro che sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il matrimonio gay". Norme che, si legge ancora, "rispondono ad una mera prospettiva ideologica del tutto inutile sul piano legale, godendo gli omosessuali degli strumenti previsti dal codice penale per tutti i cittadini contro qualsiasi forma di ingiustizia, di discriminazione, di violenza e di offesa alla propria dignità personale. La proposta di legge sull'omofobia pertanto non merita di entrare nel nostro ordinamento. Opporvisi non è una battaglia di retroguardia tesa a garantire chissà quale privilegio ma significa battersi contro il rischio di una pericolosa violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, fondamento di tutte le libertà civili nel quadro costituzionale vigente"

LA REPLICA DEL MEETING - L'unica raccolta di firme che il Meeting di Rimini sta facendo è quella contro la persecuzione dei cristiani nel mondo". E' quanto viene puntualizzato in una nota del Meeting di Cl, in cui si ribadisce che "la raccolta di firme contro la legge sull'omofobia è una iniziativa del settimanale 'Tempi'. "Che il Meeting non abbia paura dell'altro e della diversità, qualunque essa sia, lo documentano le decine di migliaia di persone che affollano in questi giorni la fiera di Rimini, visitatori, relatori o ospiti, che vivono il Meeting come se fosse casa propria. In un clima di rispetto reale per ciascuno e non di una generica e astratta tolleranza che lascia indifferenti verso la vita di chi si incontra. Quanto al merito della vicenda - prosegue la nota - possiamo solo auspicare che le sedi parlamentari affrontino la vicenda secondo quello spirito di responsabilità auspicato dal presidente Napolitano che ha invitato a 'parlare il linguaggio della verità' nell'interesse di tutti e di ciascuno”.

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