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Cronaca

A Rimini il racket del "cocco bello": lo scoprono Le Iene

In principio fu la Squadra Mobile di Forlì a sgominare un'organizzazione che gestiva il racket del cocco in Riviera. Ad oltre un anno di distanza “Le Iene” hanno risollevato il problema

In principio fu la Squadra Mobile di Forlì a sgominare un'organizzazione che gestiva il racket del cocco in Riviera, che faceva capo alla famiglia dei Manfredonia. Ad oltre un anno di distanza “Le Iene” hanno risollevato il problema, con un'inchiesta condotta dall'inviato del programma di Italia Uno, Filippo Roma. Il servizio, trasmesso martedì sera intorno alle 23.30, è nato dalla testimonianza di un bagnino anonimo, che ha segnalato il business del cocco a Rimini.

L'ORGANIZZAZIONE - Si tratta di un autentico monopolio del frutto esotico, conquistato con violenza da una famiglia napoletana. Ad un anno di distanza dall'inchiesta, la situazione sembra quindi non esser cambiata. Il bagnino, in confidenza con uno dei campani, ha spiegato in via anonima che al vertice dell'organizzazione c'è un capo che assegna ad ogni venditore la zona e che nessuno può sconfinare in quella degli altri, e che l'incasso di fine giornata deve corrispondere al numero di fette assegnate.

LE MINACCE - La iene Roma si è così finta venditore di cocco, incontrando subito minacce. “Non mi permette più di vendere il cocco – ha esclamato un napoletano -. Sono quarant'anni che qua non riesce nessuno a venderlo, ve ne dovete andare. Se vi trovo un'altra volta qua sopra, ma sai che vi combino. Vi taglio la gola”. La iena ha insistito nel vendere le fette, ma è stato aggredito dal boss, venendo derubato di secchiello con tanto di cocco.

LA PROMESSA - Roma ha portato il problema al sindaco Andrea Gnassi, che ha garantito l'immediato impegno della Polizia Municipale.  “Qui a Rimini il boss non esiste – ha evidenziato il primo cittadino -. Abbiamo messo una squadra di Polizia Municipale con 24 persone in più di pronto intervento. Non guardiamo in faccia a nessuno. Su questo argomento interveniamo. Spero che venga beccato e processato”.

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