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Cronaca

Indagini sui telefonini: preso un altro rapinatore che ha colpito a Miramare

La rapina i banca aveva fruttato circa 5.000 euro, e dopo il colpo a Miramare si erano rifugiati a San Marino. Lavorando sulle tracce lasciate dai loro telefoni due malviventi sono sono stati arrestati dalla polizia: per le accuse il 12 marzo avevano messo a segno una rapina alla Banca di Rimini, filiale di Miramare.

La rapina i banca aveva fruttato circa 5.000 euro, e dopo il colpo a Miramare si erano rifugiati a San Marino. Lavorando sulle tracce lasciate dai loro telefoni due malviventi sono sono stati arrestati dalla polizia: per le accuse il 12 marzo avevano messo a segno una rapina alla Banca di Rimini, filiale di Miramare. Il bottino era stato di 5.000 euro. Il primo fermo, nei confronti di un  41enne di Grottaglie (Taranto), è scattato dopo appena 48 ore, il 14 marzo, perché entrando in banca a volto scoperto l'uomo era stato ripreso chiaramente dalle telecamere.

Era un habitueé: essendo già stato controllato e identificato otto volte dalla polizia, l'ultima il 23 febbraio, la squadra Mobile è riuscita a rintracciarlo e lo ha fermato alla stazione mentre scendeva da un bus che percorre la tratta San Marino-Rimini. Dopo la rapina, infatti, il pugliese si era rifugiato sul Titano: il suo telefonino aveva agganciato le celle che coprono San Marino. Nascosti nelle scarpe aveva 1.500 euro, parte del provento della rapina

Sempre dai tabulati telefonici la polizia è arrivata al complice, un 35enne catanese, che il giorno della rapina aveva aspettato il complice in auto, pronto per la fuga. Pochi minuti prima e pochi minuti dopo il colpo i due rapinatori si erano chiamati e i loro telefoni avevano agganciato la stessa cella di Miramare, il quartiere della banca.

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