Razzismo allo stadio durante Sant'Angelo-Riccione, verdetto del giudice: multe e campo squalificato
I provvedimenti del giudice sportivo dopo l'episodio di razzismo durante la partita di serie D: "Espressioni discriminatorie per motivi di razza all’indirizzo di alcuni calciatori di colore dello United"
I fatti di Sant’Angelo non sono certo passati inosservati. E il giudice sportivo ha emesso la decisione, in riferimento a quanto accaduto durante il match del campionato di serie D di calcio tra Sant’Angelo e lo United Riccione: 2.500 euro di ammenda e una gara da disputare a porte chiuse, la prossima casalinga. Le motivazioni del provvedimento, scritte sul comunicato ufficiale, parlano chiaro: “Per avere i propri sostenitori, nel corso della gara, lanciato un tubo di plastica sul terreno di gioco che sfiorava un calciatore avversario. I medesimi, nel corso del secondo tempo e in più occasioni, profferivano espressioni discriminatorie per motivi di razza all’indirizzo di alcuni calciatori di colore della squadra avversaria creando una situazione di tensione tra il pubblico presente in tribuna”.
Tra i provvedimenti figura anche la squalifica, fino al prossimo 30 giugno, per un dirigente del Sant’Angelo che ha commesso invasione di campo “ritardando la ripresa della gara – si legge – e profferendo espressioni offensive all’indirizzo di un calciatore e della panchina avversaria. Al termine della gara, dopo essere entrato nuovamente sul terreno di gioco, protestava all’indirizzo di un tesserato avversario e lo colpiva con un violento calcio al petto contribuendo ad alimentare disordini tra i sostenitori”.
Sul tema aveva preso posizione anche la sindaca di Riccione Daniela Angelini, dopo che aveva ascoltato la ricostruzione dei fatti da parte della dirigenza e dei calciatori dello United: “Il razzismo non può mai essere considerato normalità, non può essere ritenuto un comportamento sul quale soprassedere. Ciò che è accaduto domenica pomeriggio allo stadio di Sant’Angelo Lodigiano, dove i calciatori dello United Riccione sono stati insultati per il colore della loro pelle, mi lascia indignata: di fronte agli episodi di razzismo un arbitro ha il dovere di intervenire e fermare la partita. E anche la società non dovrebbe mai fare il gioco dei propri tifosi, se si macchiano di comportamenti razzisti, ma dovrebbe prenderne nettamente le distanze”.