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Cronaca

Reddito di cittadinanza, chi lo percepisce fa poco volontariato: "Solo 20 Puc avviati su 128 disponibili"

L'assessore Kristian Gianfreda: "Come strutturato, il Redditto di cittadinanza è un sostegno, ma non indirizza le persone verso un reinserimento nel mondo del lavoro"

I famosi Puc (Progetti Utili alla collettività) ai quali erano chiamati i percettori del Redditto di cittadinanza a Rimini, come in altre parti d'Italia, non stanno portando agli obiettivi prefissati. Anzi, tra burocrazia, pandemia, Green pass, il numero dei progetti avviati è ben al di sotto del 50%. A svelare il dato è il Comune di Rimini attraverso un'analisi dell'assessore alla Protezione sociale Kristian Gianfreda: "Ad oggi su 128 Puc messi in agenda solo 20 sono stati effettivamente utilizzati". E pensare che Rimini, attraverso il Centro servizi di volontariato, aveva coinvolto un gran numero di enti: 53 attività, di cui 34 con il terzo settore.

L'assessore Gianfreda, dati alla mano, conferma così come il Redditto di cittadinanza "al momento svolge una funzione solo parziale". E' cioè eroga delle risorse a chi attraversa periodi di difficoltà, ma non regala sufficienti prospettive di un reinserimento nel mondo del lavoro: "Questo Reddito di cittadinanza non è stato pensato al meglio - dice Gianfreda -, perché percepire il redditto non deve essere utile solo come sussidio, ma deve generare un reinserimento delle persone nel mondo del lavoro".

Ma persino i Puc, ai quali i percettori dovrebbero aderire per almeno 8 ore settimanali, sono al palo: "I lavori socialmente utili rivestono un ruolo centrale nella concezione del Reddito di Cittadinanza e, non a caso, rientrano nel Patto di Inclusione sociale, un accordo tra i beneficiari e le istituzioni, in cui chi riceve il reddito si impegna e dà disponibilità a seguire o svolgere progetti utili alla collettività (Puc) - prosegue l'assessore -. Tuttavia a causa della pandemia molte associazioni sono state chiuse e, spesso, l’operato dei Servizi sociali del Comune di Rimini si è dovuto misurare su operazioni di supporto emergenziale ai cittadini legate al Covid. Devo anche ravvisare, non di rado, una certa rigidità da parte dei percettori del reddito ad avviarsi a questa attività di volontariato non retribuita per la quale oggi è richiesto anche il green pass".

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