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Cronaca

Reinvestiva i soldi dell'usura e delle estorsioni a Rimini, sequestrati i beni di un pugliese

Sotto sigilli, tra le altre proprietàd ell'uomo, un appartamento di Rimini acquistato grazie ai proventi degli illeciti affari gestiti da un 45enne di Gravina di Puglia

La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha sequestrato due immobili, due autovetture e due aziende, nei confronti di un 45enne di Gravina in Puglia, per un valore di 500 mila euro. L'uomo (con precedenti per contrabbando di sigarette, estorsione e usura, detenzione di stupefacenti, truffa, detenzione e porto d'arma) mostrava una costante e notevole disponibilita' di risorse economiche e finanziarie. Dagli accertamenti - informa una nota - sono emersi versamenti ingenti di somme in contanti (circa 370 mila euro) nel periodo 2006/2013, nonche' acquisti e investimenti, riconducibili secondo gli inquirenti ad attivita' delittuose e sproporzionato rispetto le entrate lecite dell'intero nucleo familiare. Gli agenti della DIA hanno messo i sigilli a due immobili - uno a Gravina e uno a Rimini in via Amendola - intestati al 45enne e alla figlia maggiorenne, e a due attivita' commerciali operanti nella gestione di internet point, sale da gioco e scommesse, una sempre a Gravina e l'altra a Irsina (Matera). Sequestrate anche due auto, tra cui una BMWX6 recentemente acquistata per oltre 30mila euro, e alcuni saldi rinvenuti sui conti correnti. I beni sequestrati sono complessivamente stimati in circa mezzo milione di euro. Particolare interessante emerso durante le indagini della DIA di Bari, e' stata una intervista rilasciata dall'intero nucleo familiare alla trasmissione "Lucignolo" in onda su Italia 1, nella quale, commentando un intervento di chirurgia estetico non soddisfacente, il capofamiglia si lamentava di aver cosi' speso 27mila euro, spesa di cui gli agenti DIA non hanno trovato traccia sui conti correnti.

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