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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Riccione

Riccione, quarant'anni di asili: un bimbo su due è nei nidi comunali

Nella giornata del 2 dicembre, assieme a tanti altri comuni italiani, il Comune di Riccione celebra i 40 anni della legge n.1044 che nel 1971 ha istituito gli asili- nido

Nella giornata del 2 dicembre, assieme a tanti altri comuni italiani, il Comune di Riccione celebra i 40 anni della legge n.1044  che nel 1971 ha istituito gli asili- nido. Una legge importante per il mondo educativo poiché per la prima volta nella storia lo Stato definisce importanti linee guida finalizzate alla realizzazione degli ‘asili-nido’ sul territorio nazionale, erogando fondi pubblici alle Regioni e da queste agli enti locali, a cui viene affidata la gestione dei servizi e la ricognizione dei bisogni in un processo che va nella direzione dell’auspicato decentramento.

Il fatto che la gestione sia stata affidata al comune, che è l’ente più vicino ai cittadini, ha consentito una libertà di ricerca, di sperimentazione, di azioni non riscontrabili in nessuna altra istituzione educativa. Gli ultimi riconoscimenti a livello internazionale dei nidi della nostra regione sono la testimonianza migliore dello sforzo compiuto da operatori, amministratori, studiosi, genitori, forze sociali in questi ultimi decenni  per far crescere e sostenere la cultura dell’infanzia.

Il Comune di Riccione sempre attento e sensibile ai bisogni della sua popolazione ha fatto sin dagli esordi della legge un forte investimento politico, culturale ed economico per la prima infanzia.

Da un iniziale intervento solo estivo per i bambini al di sotto dei tre anni si è passati nei primi anni ’70 alla gestione di un nido in Viale Romagna (in uno stabile in affitto) e dagli anni ‘70 agli ‘80 sono stati costruiti e aperti tre nidi: il nido Rodari in via Veneto e il nido Pinocchio in via Palermo entrambi nel 1980 e il  nido in via Panoramica nel 1977, poi chiuso nel 1986. Dopo l’apertura di alcune sezioni, di durata temporanea, per lo più estiva, poiché in estate il bisogno del nido si esplicitava maggiormente, nell’ottobre del 1997 la Giunta comunale decideva di attivare alla ex scuola elementare  Spontricciolo due sezioni di nido permanenti. L’ultima apertura di un nido comunale risale al Novembre dell’anno 2000; è il nido d’infanzia “Cairoli” che accoglierà nelle sue due sezioni n. 42 bambini di età compresa tra i 16 e i 36 mesi.

Attualmente l’Amministrazione comunale dà risposta a n. 242 famiglie con bambini dai 10 mesi ai 3 anni, corrispondente al 41,7 % dell’utenza potenziale riccionese, percentuale che si eleva se si considerano i bambini che frequentano oggi il nido Maria Boorman Ceccarini, aperto nel 2009 con l’obiettivo di aumentare l’offerta educativa sul territorio del Comune di Riccione e dei Comuni limitrofi (Rimini, Misano Adriatico e Coriano).
Questi dati, che segnalano la positiva evoluzione dei servizi in termini di ampliamento dell’offerta alle famiglie, dimostrano l’interesse fattivo dell’amministrazione nei confronti del diritto di cittadinanza dell’infanzia sostenendo nel contempo la promozione della cultura sulla prima infanzia e, con un certo orgoglio fanno collocare il comune di Riccione al primo posto nella provincia di Rimini per l’alta percentuale raggiunta di bambini accolti nei nidi.

Il nido è stato e resta un servizio indispensabile per le valenze che riesce a coniugare, da quelle più prettamente educative a quelle sociali. E’ un servizio che si pone non in alternativa alla famiglia ma a supporto del ruolo genitoriale, quindi luogo di esperienze positive ed evolutive per i bambini e d’incontro tra genitori per confrontarsi sull’essere madre e padre oggi.

A tanto in questo senso hanno contribuito le iniziative realizzate all’interno dei nidi come i laboratori, le feste, le serate tematiche, i gruppi territoriali che  hanno reso i servizi, veri  luoghi di incontro e socializzazione, dove lo stare insieme e il condividere l’esperienza genitoriale sono diventate occasioni di crescita e di coesione sociale.

A consolidare questi aspetti qualificanti del nido hanno contribuito il lavoro di gruppo di tutti gli operatori del nido (gli educatori, il personale ausiliario e di cucina), la loro professionalità maturata grazie alla lunga esperienza e all’aggiornamento e formazione permanente, infine la supervisione pedagogica garantita dal coordinamento pedagogico che ormai da 11 anni è entrato a pieno titolo nel rapporto dialogico tra servizi, famiglia e territorio.
 
“Il Comune di Riccione - si legge in una nota firmata dal sindaco - accoglie con piacere l’invito del Gruppo Nazionale Nidi-Infanzia verso un nuovo impegno: rivendicare con forza il diritto di tutti i bambini e le bambine a un servizio educativo di alta qualità. E’ unanimemente riconosciuto che i servizi di qualità per l’infanzia sono il più serio investimento per una società non solo sul piano sociale e culturale, ma anche sul piano del ritorno economico. Si badi, bene: parlo di investimento, non di un costo, quale la scuola italiana per troppo tempo è stata considerata. Lo sviluppo di un Paese passa anche dallo sviluppo delle intelligenze e delle personalità dei propri cittadini e cittadine: i più piccoli per primi. Nell’attuale situazione di tagli alle risorse e di minacce reali alla sopravvivenza dei servizi per l’infanzia, desideriamo dare un segnale di presenza e rilanciare una pressante richiesta per un rinnovato impegno e rilancio dei Nidi d’infanzia in tutta Italia, chiedendo a gran voce un nuovo piano di sviluppo dei nidi, e un piano di finanziamenti pluriennale per la loro gestione. Riccione punta non solo a mantenere quel livello di qualità e di eccellenza educativa che gli viene riconosciuta a livello regionale e nazionale. Vuole anche essere un luogo di ricerca e di nuove esperienze nel campo dell’infanzia. Investire sull’educazione dell’infanzia e dell’adolescenza – non è retorica dirlo -  è l’unico modo che abbiamo per continuare a far crescere la nostra comunità. E dobbiamo farlo tutti assieme – istituzioni, scuole, famiglie – nel rispetto pieno delle diverse sensibilità e indirizzi educativi. “

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