Abbracci "focosi" per rapinare catenine d'oro e preziosi orologi
Arrestate dai carabinieri della Tenenza di Cattolica due nomadi ritenute le autrici di due colpi ai danni di altrettanti imprenditori
Sono state arrestate dai carabinieri della Tenenza di Cattolica, in un campo nomadi di Iesi, due ragazze italiane di etnia rom ritenute le autrici di due rapine ai danni di altrettanti imprenditori. Il primo colpo era stato messo a segno lo scorso 10 aprile, in piazza Mercato a Cattolica, quando le due donne di 23 e 24 anni in pieno giorno, avevano avvicinato un imprenditore 50enne di Gabicce. Con la scusa di abbracciarlo, offrendosi anche per dei rapporti sessuali a pagamento, le ragazze erano riuscite a sfilare all'uomo la collanina d'oro e un bracciale sempre dello stesso metallo prezioso.
Poco più di un mese dopo, con la stessa tecnica, un altro imprenditore di San Giovanni in Marignano si era visto strappare dal polso un Rolex da 5mila euro. In quella occasione, lo scorso 20 maggio, le nomadi si erano appostate nei pressi dell'abitazione della vittima che, a bordo della sua vettura, era tornato a casa infilandosi nel garage. La 23enne e la 24enne lo avevano seguito riuscendo ad incastrarlo all'interno dell'abitacolo e, anche questa volta, avevano cercato di circuirlo con delle offerte di sesso. La vittima, nel tentativo di allontanarle, le aveva spintonate allungando il braccio dal finestrino ma, le malviventi, avevano immobilizzato l'arto e strappato il prezioso orologio per poi fuggire in tutta fretta.
Le indagini dell'Arma, tuttavia, hanno permesso di risalire alle nomadi grazie ad alcune segnalazioni arrivate dalla Stazione di Coriano. Molti cittadini, infatti, avevano notato una vettura sospetta che si aggirava nel paese e avevano fornito il numero di targa ai carabinieri. La vettura è risultata intestata al fratello della 24enne e, dopo aver mostrato un album fotografico alle vittime, queste ultime hanno riconosciuto le donne come le autrici delle rapine. Nella mattinata di lunedì, i carabinieri si sono quindi presentati al campo nomadi marchigiano per notificare alle donne un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.