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Cronaca Riccione

Riccione, approvato uno strumento per tutelare i dipendenti sul lavoro

Il piano prende le mosse dalla composizione e dal numero dei dipendenti del Comune di Riccione: 444 (dati al 31dicembre 2011) suddivisi tra 301 donne e 143 uomini.

In tutte le organizzazioni la presenza di un clima organizzativo favorevole è il punto di partenza per la migliore produttività del lavoro. Dipendenti motivati, tutelati e messi in grado di contemperare con orari flessibili le esigenze del servizio con i tempi di vita della famiglia e l’educazione scolastica dei figli, lavorano meglio e producono di più. A questo mira il Piano delle azioni positive (2012-2014) che la Giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi, recependo il lavoro svolto dal Comitato unico di garanzia, CUG, un organismo previsto dalla legge e composto da 8 dipendenti (presidente Assunta Sorvino).

Il piano prende le mosse dalla composizione e dal numero dei dipendenti del Comune di Riccione: 444 (dati al 31dicembre 2011) suddivisi tra 301 donne e 143 uomini. La componente femminile è pari a quasi i due terzi del totale della forza lavoro. Sono donne 59 dipendenti di categoria B, contro 39 uomini. La componente femminile sale a 183, nella categoria C, contro 63 maschi; mentre in categoria D (istruttori amministrativi e funzionari), le donne sono 55 contro 38 posti ricoperti da uomini. I dirigenti donna sono due, contro 7 uomini. Il ruolo di Segretario comunale è ricoperto da una donna (Lia Piraccini).

Nulla da eccepire dunque sulla presenza femminile nell’organico. Quanto alla tutela e al benessere dei lavoratori sul luogo di lavoro, condizione per migliorare l’efficienza e la produttività, il piano prevede una serie di azioni “positive” e obiettivi da raggiungere nel triennio. In primo luogo si darà avvio ad un’indagine sul clima organizzativo interno, per escludere situazioni di disagio lavorativo legato a molestie, mobbing o discriminazioni di varia natura. Altro obiettivo riequlibrare la componente femminile all’interno delle commissioni di concorso, dove almeno un terzo dei componenti dovrà essere donna. Con particolare attenzione dovrà essere seguito il reinserimento lavorativo di dipendenti (uomini o donne non fa differenza) che si siano assentati dal lavoro per lunghi periodi, in seguito a congedi di maternità o paternità o per assistere familiari infermi. In questi casi verrà avviato un percorso di aggiornamento per riavviare il flusso delle informazioni sui nuovi processi o le nuove normative emanate nel frattempo.

Un capitolo a parte, infine, riguarda la conciliazione degli orari di lavoro con i tempi imposti dalla cura dei figli minori. La legge, infatti, tutela il diritto alla maternità e alla paternità. Ma questo diritto deve essere riempito di contenuti: quali la flessibilità dell’orario di ingresso e di uscita, la possibilità di ottenere il part-time in tempi accettabili, insomma un equilibrio sostenibile tra le esigenze dell’organizzazione del lavoro in Comune e le responsabilità connesse al ruolo di genitori e al sostegno dei famigliari bisognosi. Incontri periodici tra il Comitato di garanzia e i dirigenti e i responsabili dei servizi serviranno a vigilare sulla correttezza dei percorsi e dei comportamenti.  

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