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Cronaca Riccione

Riccione punta all'illuminazione al led

Si chiama “Laboratorio a cielo aperto” il bando emesso dalla Regione Emilia Romagna per incentivare i comuni a ripensare e riammodernare la pubblica illuminazione

Si chiama “Laboratorio a cielo aperto” il bando emesso dalla Regione Emilia Romagna per incentivare i comuni a ripensare e riammodernare la pubblica illuminazione con criteri di risparmio energetico e sensibilità ambientale. Al bando regionale il Settore Lavori pubblici, infrastrutture e qualità urbana, ha risposto con un progetto di ristrutturazione dell’illuminazione pubblica in un tratto rimasto sinora escluso da altri interventi: il viale Ceccarini nel tratto a monte della ferrovia.

Negli ultimi due decenni, spiegano i tecnici del Settore Lavori pubblici, gran parte della rete di illuminazione pubblica è stata rinnovata, sostituendo quasi tutti i punti luce più obsoleti, con punti luce di caratteristiche standard, installando pali in acciaio zincato, lampade al sodio al alta pressione, rivedendo la rete delle condutture interrate. In viale Ceccarini Monte, in ragione della sua ampiezza e centralità commerciale e turistica, si è progettato ora un intervento del tutto innovativo, sia come soluzioni tecniche a terra– la larghezza complessiva del viale è di metri 17,50 – che come corpi illuminanti.

Il progetto presentato dal Comune di Riccione si propone di sostituire le vecchie lampade al sodio, 120 punti luce, con apparecchi a LED a basso consumo e conformi alla normativa. Si tratta, inoltre, di rifare l’intero impianto elettrico, perché negli anni le canaline sotterranee sono state danneggiate dalle radici dei pini. L’importo dell’intero progetto è stato calcolato in 248.050 euro, IVA inclusa. Se la Regione riconoscerà il carattere innovativo del progetto  potrebbe sostenerne l’intero costo, o decidere di contribuire per la metà. Anche in questo ultimo caso però il Comune è deciso ad intervenire, reperendo le risorse mancanti nel proprio bilancio.

Anche perché la sostituzione delle 120 lampade da 150W, si tradurrà in minori consumi, e quindi risparmio di gestione, per 5582 euro l’anno. Tradotto in energia elettrica il risparmio annuo sarà di 42.080 kWh. Se si preferisce invece ragionare in termini di riduzione di emissione di gas serra, l’installazione dei LED porterà con sé una minore produzione di CO2 nell’ambiente pari a 22,30 tonnellate l’anno.

Grazie alle nuove tecnologie, inoltre, il nuovo impianto consentirà di monitorare il proprio funzionamento, per ogni singolo punto luce, con un sistema di tele gestione computerizzato. Ogni singola postazione luminosa, tramite segnali GSM o linea telefonica dedicata invierà informazioni su di sé ad un quadro di controllo, segnalando anomalie, aumenti di consumo o malfunzionamenti. Questo consentirà un rapido intervento dei tecnici. Un altro risparmio nei consumi potrà essere ottenuto anche agendo sull’intensità dell’illuminazione, che può essere configurata con maggiore o minore intensità secondo gli orari della notte.

Nella valutazione che gli uffici tecnici regionali faranno del progetto presentato, entrerà in gioco anche lo sforzo comunicativo che il Comune metterà in atto. Vale a dire la disponibilità dell’Amministrazione a promuovere i risultati della sperimentazione del nuovo impianto e dei risultati ambientali ottenuti, ad esempio, con serate a tema, iniziative scolastiche di educazione ambientale, realizzazione di pieghevoli e materiali illustrativi per i cittadini, e anche utilizzando canali comunicativi quali il sito istituzionale e la rete dei social network.

Referenti del progetto, presentato nei giorni scorsi, sono l’ing. Ivo Castellani, Dirigente del Settore infrastrutture, qualità urbana e controllo del territorio, e l’ing. Maurizio Diotallevi, progettista e responsabile per il Comune di Riccione per la conservazione e l’uso razionale dell’energia elettrica.

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