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Cronaca Riccione

Un "tesoretto" di refurtiva nel covo dei predoni degli appartamenti

A 20 giorni dall'arresto dei tre topi d'appartamento che avevano messo a segno svariati colpi nella zona sud della provincia, i carabinieri hanno individuato altri valori rubati e nascosti in un garage

A quasi un mese dall'arresto della banda di topi d'appartamento che, nella zona sud della provincia, avevano messo a segno svariati colpi i carabinieri hanno individuato un nascondiglio dove era stata ammassata refurtiva per oltre 20mila euro. Lo scorso 10 febbraio, infatti, erano stati arrestati in flagranza un foggiano 30enne e due albanesi di 30 e 27 anni, tutti residenti a Rimini. Una banda ben organizzata e attrezzatissima capace, in pochi minuti, di scassinare con abilità anche le serrature di ultima generazione. Dopo l'arresto del trio, i carabinieri hanno proseguito le loro indagini fino a quando hanno scoperto un garage nelle adiacenze dell’abitazione in uso all’italiano all'interno del quale è stato trovato un ulteriore deposito di refurtiva per un valore di circa 20mila euro. Ad oggi, sono circa una trentina i furti messi a segno dalla banda e scoperti dagli inquirenti dell'Arma commessi, in particolare, a Rimini, Riccione e Miramare ma anche a San Marino ed addirittura a Roma. Da un’analisi approfondita fatta dai militari dell’Arma si è constato che il “modus operandi” era sempre quello di entrare nelle abitazione sfondando il vetro di finestre poste ai piani bassi, oppure aprire le porte tramite il kit elettrico sequestrato il giorno degli arresti per poi, una volta dentro, mettere a soqquadro gli ambienti interni, arraffando tutto ciò che di prezioso veniva trovato. La fascia oraria non è solo quella serale, ma anche quella notturna. Molta della refurtiva recuperata, monili in oro, varie macchine fotografiche, vari televisori, borse e personal computer, è già stata restituita ai legittimi proprietari mentre, per quanto riguarda il covo, all'interno del garage sono stati trovati altri televisori, pellicce ed orologi. I carabinieri rimangono a disposizione al fine di risalire ai legittimi proprietari della refurtiva tutt’ora posta sotto sequestro e visionabile anche sul un apposito canale di Youtube.

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