Ricoveri ospedalieri: Rimini terza in Italia nell'accoglimento di pazienti da altri territori

Terzi in Italia, e primi in Emilia Romagna. I dati sulla mobilità ospedaliera che indicano il territorio riminese tra quelli ‘virtuosi’ in Italia, presentati nell'edizione odierna del “Sole24ore”, sarebbero stati impensabili solo una quindicina di anni fa. Alla fine degli anni novanta Rimini faceva ancora registrare un sensibile segno meno, a descrivere flussi di pazienti in uscita maggiori di quelli in entrata. Rimini oggi è invece tra i principali poli di “attrazione” sanitaria in Italia. Nello specifico, i dati Istat elaborati dal Ministero della Salute, indicano come a Rimini, a fronte del 21,2% di pazienti provenienti da altre regioni di Italia, sia solo del 5,5% la percentuale di pazienti locali che si curano fuori dal proprio territorio di residenza. In un lasso temporale limitato (15 anni) si è dunque completamente ribaltato il rapporto tra immigrazione e emigrazione ospedaliera, passando da gap da colmare a plus.

“I numeri presentati oggi – commenta Gloria Lisi, Vice Sindaco e Assessore alla sanità del Comune di Rimini – confermano, nero su bianco, l'esito positivo degli investimenti nella sanità fatti dal nostro territorio negli ultimi anni. Dati che evidenziano una grande fiducia nei nostri servizi ospedalieri che non solo assorbono la quasi totalità dei residenti, ma diventano anche meta di immigrazione sanitaria per pazienti che, in altre parti di Italia, non possono contare su standard qualitativi elevati come quelli offerti oggi dalle nostre strutture. Standard qualitativi che, in alcuni settori, toccano vertici di vera e propria eccellenza, resi possibile tramite un intenso lavoro in termine di risorse impiegate, riorganizzazione e specializzazione tecnica e scientifica dei suoi professionisti. Qualità raggiunta anche grazie al personale che, dall'usciere al primario, passando per gli infermieri e i medici, garantisce quotidianamente impegno, professionalità e cortesia. Un segnale importante in ottica di area vasta, nella quale dobbiamo svolgere un ruolo da protagonisti, consapevoli delle eccellenze che portiamo in dote e che siamo disponibili a condividere, ma solo a patto che vengano valorizzate e sviluppate ulteriormente”.