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Cronaca

Rifugiati, dopo l'accoglienza le difficoltà per lingua e lavoro. "Va strutturato un percorso di inserimento"

L'assessore alle Politiche sociali Gianfreda: "Va pensato un modo per favorire l’inserimento lavorativo dei profughi (non solo ucraini) in attività stagionali o in mansioni in linea con la loro competenza"

Ci sarà un dopo accoglienza. Con quali scenari? Se molti rifugiati ucraini pensano a un ritorno al Paese di origine quando le condizioni lo consentiranno, c’è chi nella propria vita sarà molto probabilmente destinato a rimanere in Italia e a Rimini. Perciò dopo la prima accoglienza, l’amministrazione si interroga sulle azioni da intraprendere per l’integrazione. Tre sono in sostanza gli ostacoli da affrontare: lingua, trasporti e lavoro.

“E’ necessario pensare agli orizzonti che potranno aprirsi da qui ai prossimi mesi – sostiene l’assessore alle Politiche sociali Kristian Gianfreda - e a quello che, come enti locali e istituzioni, possiamo fare per governare le inevitabili ricadute date da una presenza così importante. Permanenza che, probabilmente, si protrarrà per molti mesi. Nonostante questa prima fase di risposta emergenziale alle situazioni di difficoltà e disagio sia ancora in corso, serve uno scatto concettuale per andare oltre alla questione più strettamente legata al tema dell'ospitalità”.

L’amministrazione spiega che è interesse della comunità e facilmente delle stesse famiglie di profughi, per quanto possibile, un percorso che possa portarli all'indipendenza. “Uno dei primi passi su cui serve aprire una considerazione è quella sulle soluzioni più adeguate per facilitare l’occupabilità di queste persone: supporto ai percorsi burocratici, supporto alla mobilità (abbiamo richiesto all'assessora regionale Elly Schlein e all'assessore Andrea Corsini l'autobus gratuito per i profughi) e l’apprendimento della lingua italiana”, aggiunge Gianfreda.

“Nel nostro territorio, come sappiamo, c’è un’alta domanda di lavoratori stagionali nelle strutture alberghiere e nella ristorazione, che da tempo si trovano di fronte a un problema di mancanza di personale. Va pensato quindi, di concerto con i territori, le associazioni di categoria, i sindacati e tutti gli enti sovraordinati, un modo per favorire l’inserimento lavorativo dei profughi (non solo ucraini) in attività stagionali o, più in generale, in mansioni in linea con il loro ambito di competenza” sostiene l’assessore.

Sul tema è interviene anche il consigliere comunale Luca Pasini (di Futura con Jamil – Azione): “Ho incontrato l’assessore alle Politiche Sociali Kristian Gianfreda per discutere il tema dei profughi ucraini sul territorio riminese: la situazione è senza precedenti, soprattutto per l’arrivo improvviso e massivo di 4000 rifugiati, di cui 2000 minorenni. Rimini è al momento la città che accoglie più rifugiati ucraini in tutta la Regione, a dimostrazione della sensibilità dell’amministrazione, della società e del tessuto imprenditoriale riminese. Insieme abbiamo approfondito le problematiche di queste persone, di chi le accoglie e le possibili soluzioni e best practices da attuare per risolvere alcuni dei problemi primari: istruzione, lavoro, trasporto”.
 

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