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Cronaca

Rimini corre per diventare Capitale della cultura 2024, Gnassi lancia il progetto: "Una sfida di comunità"

Il sindaco anticipa che verrà creata una "community", sul modello del Piano strategico, facendosi aiutare da esperti e dalle altre città già capitali. Pieno sostegno dalla Regione

"Ci candidiamo e abbiamo ottime carte per vincere perché Rimini é molto umana, ha costruito un'idea di città dove la cultura non è una serie di monumenti, ma la sedimentazione dell'uomo nei diversi secoli". Il capoluogo romagnolo dà inizio al percorso che porterà alla candidatura a Capitale italiana della Cultura nel 2024 con cornice uno dei simboli del nuovo rinascimento della città, il teatro Galli. E il sindaco Andrea Gnassi, dice l'assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, col "pieno sostegno" di Viale Aldo Moro ha praticamente già pronto il dossier da consegnare alla commissione giudicatrice.

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Il primo cittadino ripercorre gli oltre 2.000 anni di storia dalla fondazione nel 268 avanti Cristo per spiegare la scelta di candidarsi a questa sfida, con l'obiettivo che va raggiunto attraverso un percorso consapevole. "Dire che ce lo meritiamo sarebbe da comfort zone, serve una prospettiva diversa". Questo progetto, sottolinea Gnassi, "coglie il tempo esatto della maturità di Rimini, frutto di processi e interventi fatti e in corso, dove le ragioni artistiche e creative sono diventate perno di sviluppo". Così la cultura è diventata "protagonista del dibattito, anche popolare, fonte di appartenenza civica e non solo di produzione". Insomma, prosegue il sindaco, Rimini si è "ripresa il suo posto dopo lo choc della guerra". I 386 bombardamenti hanno prodotto "un trauma materiale e psicologico", il passato è stato "resettato" per creare la "nuova città". E ora "torniamo al ruolo di città contemporanea con un straordinario passato".

Nelle parole del Sigismondo d'oro Piero Meldini, "Rimini è multiculturalità, è elementi agli antipodi", dal simbolo del Rinascimento - il Teatro Maletestiano di Giovan Battista Alberti - alla musica dei club, "un magico luogo di relazioni, una città di contraddizioni che diventano tradizione". Per la candidatura, entra più nel dettaglio del progetto, verrà creata una "community", sul modello del Piano strategico, facendosi aiutare da esperti e dalle altre città già capitali. "Una comunità intera farà questo percorso", conclude Gnassi. Capitale della cultura, conferma la vicepresidente della Provincia e sindaco di Santarcangelo di Romagna, Alice Parma, è "un'immagine collettiva" dei 25 Comuni. Ed è anche "una risposta alla pandemia", per cui "attorno alla piazza di Rimini proviamo a ritrovarci tutti".

Sul percorso arriva la benedizione del vescovo Francesco Lambiasi: "La multiculturalità è nel dna di Rimini, una città che rinasce continuamente". C'è, aggiunge, "un lievito di umanità" simboleggiato dal Ponte di Tiberio, dall'Arco di Augusto e dal Tempio Malatestiano, e "la multiculturalità può diventare interculturalità". L'augurio del vescovo è dunque che questo riconoscimento sia "un lievito di futuro". Già c'è il pieno appoggio della Regione, conferma l'assessore Felicori, auspicando che si riesca a trasmettere alla giuria "la passione, l'amore del sindaco. La città non è una vera città se non è una città culturale", e Rimini, conclude, "ha voglia di competere e per la Regione è una grande soddisfazione e ricchezza. Sosterremo in tutti i modi la candidatura". 

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A intervenire in chiusura anche Federica Guidi, 18 anni, volontaria del Festival dei ragazzi che leggono "Mare di Libri, invitata a prendere parte alla giornata. "Non posso dire di aver visto questa città nascere – racconta prendendo la parola per Mare di Libri  – ma posso fermamente dire che ho visto questa città cambiare ed evolversi. I nostri occhi si erano ormai abituati a non vedere, tra continui cantieri e segnali di deviazione, ma proprio adesso, nel momento più stazionario che abbiamo mai vissuto, Rimini compie la sua metamorfosi. A poco a poco le meraviglie che sono state nascoste sono risalite a galla e ciò ha reso finalmente possibile capire il senso di questo lungo periodo di transizione. Rimini l’ha fatto per i suoi cittadini, per i suoi ragazzi, per i suoi turisti. Per permettere ad ognuno di noi di camminare per i suoi vicoli ed incontrare ogni volta qualcosa di nuovo. Rimini l’ha fatto per il suo futuro. Oggi è solo l’inizio di un percorso che finalmente guarda al futuro, nella speranza di riuscire il prima possibile a ripopolare questi teatri e queste piazze, con nuove risate e nuove passioni. Come Associazione Mare di Libri sosterremo il Comune di Rimini durante l’intera candidatura perché crediamo fortemente nel suo potenziale e siamo certi non esista luogo migliore per costruire un futuro giovanile e rivoluzionario".  

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