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Cronaca

La banda dei rapinatori tradita dall'auto utilizzata per mettere a segno i colpi

L'operazione "Black car" della squadra Mobile di Rimini ha permesso di arrestare gli autori di 3 rapine ai danni di altrettanti supermercati e di 13 appartamenti

Importante operazione quella messa a segno dal personale della squadra Mobile di Rimini che, all'alba dell'8 aprile, ha portato all'arresto dei componendi di una banda criminale specializzata nelle rapine ai supermercati e nei furti negli appartamenti. Mente del gruppo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti della polizia di Stato, era Roberto De Paola, brindisino 35enne residente in un campo nomadi di Rimini, il quale insieme a Marco Mangianti, riminese 30enne, aveva messo insieme un gruppo di altri 4 malviventi, tutti già noti alle forze dell'ordine, che dal 2013 avevano messo a segno 4 rapine in altrettanti supermercati e 13 colpi negli appartamenti oltre ad aver assaltato un ufficio delle Poste a Caselle Torinesi. 

Operazione "Black car"

Tutto era iniziato nell'ottobre del 2013 quando, a Rimini, si era verificata un'escalation di rapine ai danni dei supermercati. Il primo a finire nel mirino della banda era stato il Conad di via Bidente, con un bottino da 3300 euro, per poi passare al Conad di via Coletti, bottino di 1900 euro, e il Crai di via Dario Campana, 1900 gli euro spariti, oltre a una rapina ai danni dello Sma di Jesi per un bottino di 4300 euro. I colpi erano stati messi a segno tutti con le stesse modalità: due persone armate, coi volti coperti e dall'accento meridionale avevano puntato le pistole contro i cassieri per farsi consegnare i contanti. La prima svolta nelle indagini era arrivata all'indomani della rapina di via Coletti: oltre alle riprese delle telecamere a circuito chiuso, un passante aveva notato due ragazzi confabulare con un terzo, prima della rapina, nei pressi di una vettura scura e si era appuntato il numero di targa. Grazie a questo dettaglio, gli inquirenti avevano messo nel loro mirino il Mangianti, che aveva in uso l'auto, iniziando una serie di pedinamenti e intercettazioni.

IL VIDEO DEGLI ARRESTI

All'indomani dell'ultima rapina, lo stesso Mangianti aveva attirato il personale della Mobile nel centro commerciale "Le Befane" e, gli agenti, lo avevano ripreso mentre si incontrava con un gruppo di persone due delle quali arrivate su una Fiat Punto nera. E' iniziato così a delinearsi lo scenario del gruppo criminale il quale, per evitare di essere individuato grazie alla Fiat utilizzata per le rapine, rubava le targhe di altri veicoli in sosta nei centri commerciali per montarle sulla Punto in occasione dei colpi. Tutto il gruppo è stato messo sotto intercettazione telefonica scoprendo che, il 15 novembre, un membro della banda, Francesco Balestra, brindisino 34enne, era arrivato a Torino per mettere a segno la rapina ai danni dell'ufficio delle Poste di Caselle insieme a Gianluca Calabrese, 40enne, e a De Paola. In quella occasione, il gruppo venne arrestato in flagranza dalla polizia di Stato ma, non per questo, smisero di commettere reati.

Rimasto solo, il Mangianti ha quindi reclutato altri due elementi, Fabio Proietti, forlivese 53enne, e Jonny Ferrari, jesino 43enne, coi quali è riuscito a mettere a segno i 13 furti negli appartamenti riminesi. Gli inquirenti della Mobile, inoltre, hanno documentato i legami della banda riminese con un altro gruppo criminale, formato da brindisini, arrestati a Forlì il 16 novembre del 2013 quando, armati fino ai denti, stavano per mettere a segno una rapina ai danni di una gioielleria. Oltre ai 7 soggetti arrestati nuovamente dalla squadra Mobile di Rimini, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla rapina, a finire in manette è stato anche Giancarlo Fabbri, riminese 71enne, titolare di un laboratorio orafo ritenuto essere il ricettatore dei monili rubati negli appartamenti mentre E.P., riminese 28enne fidanzata del Mangianti e fiancheggiatrice della banda, è stata sottoposta all'obbligo di dimora e al divieto di uscire nelle ore notturne.

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