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Cronaca

Biennale del disegno, 33 mostre tra visibile e invisibile, erotismo e passione: Le foto in anteprima

Dal segno di Guercino ai sogni di Fellini, attraversando le opere di Picasso, Morandi e Vanessa Beecroft

Rimini apre i suoi spazi alla terza Biennale del disegno e la città svela 33 mostre di altissimo livello, tra tutte l’esposizione di Vanessa Beecroft ospitata alla Far (Fabbrica Arte Rimini) in piazza Cavour. Dopo aver individuato e reinterpretato il mondo delle donne attraverso i suoi celebri tableau vivant, Vanessa Beecroft ha ripreso a disegnare, a dipingere, e ha scelto la Biennale dei Disegno di Rimini per esporre una serie di opere nella mostra dal titolo “Disegni americani”. Opere eccelse di grandi dimensioni: corpi nudi, figure di donne, muse fragili, silhouette informi sopraffatte dal burka.

"Il disegno è il primo luogo dove le idee prendono forma e si va a manifestare in tutte le discipline, il disegno serve infatti alla danza, al teatro, al cinema - spiega l'assessore alle Arti Massimo Pulini - ci sono esposizioni monografiche e tematiche che permettono interessanti approfondimenti".

Un altro evento di grande importanza è al Castel Sismondo, la splendida Rocca Malatestiana di Rimini futura sede del Museo Fellini, dove sono messi a confronto due maestri del Novecento: Federico Fellini (1920-1993) e Pablo Picasso (1881-1973). Del pittore spagnolo in mostra 66 incisioni, acqueforti, acquetinte e puntesecche, eseguite nel 1968 per illustrare l’opera “La Célestine” di Fernando de Rojas che fu simbolo del femminino e di cui Picasso, con freschezza e originalità, riuscì a renderne la figura. Accanto 42 disegni inediti di Federico Fellini che il regista aveva donato all’amico Tonino Guerra durante le riprese del film “Casanova” che raffigurano una serie di personaggi protagonisti di doppi sensi e metafore. Inoltre il “Libro dei sogni” di Fellini, dove annotava il suo mondo onirico, Pablo Picasso compare per ben tre volte, e la proiezione sui maxischermi delle opere. Dal confronto con Picasso emerge una straordinaria somiglianza, un’unica matrice trasgressiva che accomuna i due maestri, che mai s’incontrarono, ma che tanto condividevano artisticamente.

Al Museo della Città un’altra grande esposizione dal titolo “Delineavit. Guercino e il caso del Falsario” riunisce un unicum con più di 100 opere, prevalentemente paesaggi, realizzati sia dal Guercino (1591-1666), che dall’artista che fu conosciuto come il suo celebre falsario, vissuto intorno alla metà del Settecento. In occasione della Biennale del Disegno viene presentata per la prima volta l’opera dell’artista per secoli anonimo e indicato come il precoce falsario di Guercino e svelata l’identità dello stesso, rivelata ai curatori durante le ricerche preparatorie alla mostra e corrispondente a Francesco Novelli, abile incisore del tempo. La mostra è giocata sul confine tra il vero e i falsi dichiarati e le prove ingannevoli, e prende anche in considerazione l’importante produzione incisoria ispirata ai disegni di Guercino, oltre ad alcuni dipinti particolarmente significativi per la storia dell'arte riminese del Seicento. Sempre al Museo della Città 90 disegni inediti di Fortunato Duranti (1787-1863) nella mostra: “Fogli della Follia” che l’artista marchigiano realizzò negli anni bui della sua vita, opere affascinanti diverse per soggetto, stile e tratto e accompagnate dagli scritti frammentari dell’artista spesso impossibili da decifrare.

Biennale del disegno

È la grafia a diventare dipinto, invece, nelle opere di 16 calligrafi esposte nella mostra “Calligrafia Venezia” e ispirate alla disciplina che sta alla base del bel tratto nella scrittura. Processo che si replica nell’indagine sull’arte della grafica con l’esposizione: “Visibili e invisibili. I Manifesti Aiap per la Biennale Disegno”.
La mostra collettiva sotto il titolo “Ospiti al Museo” riunisce, poi, le mostre di: “Giovanni Manfredini, MAD MEG, Del Bianco e Lombardelli, la disegneria di Tinin Mantegazza, le xilografie di Giancarlo De Carolis, Luca Piovaccari, Silvio Canini, Umberto Giovannini, Luciano Baldacci e Anna Girolomini.

Tornando a Castel Sismondo, nella preziosa mostra “L’Eco del Tempo” vi sono i disegni di Adolfo De Carolis (1874-1928) dal Fondo del Museo San Francesco di Montefiore dell’Aso, città di origine dell’artista. De Carolis, protagonista dell'arte italiana tra l’Ottocento e Novecento, fu preferito da Gabriele D’Annunzio, che lo volle a interprete visivo dei propri testi, delle proprie drammaturgie tradotte a stampa. In mostra un corpus importante: i fogli accurati che studiano a sanguigna le pose dei corpi, i più rapidi e nervosi abbozzi a pennello, nei quali la cromia li fa assomigliare a bassorilievi, i rapidi schizzi compositivi che diventano narrazioni, in un groviglio di segni che restituisce tutta la foga creativa del pittore.

Accanto la preziosa mostra “Fogli barocchi” espone opere eccelse: si tratta di disegni di Guercino, Felice Giani, Guido Cagnacci, Donato Creti, Ubaldo e Gaetano Gandolfi, opere dalla metà del Seicento agli sgoccioli del Settecento, ossia dal Barocco al Neoclassicismo, fogli di studio ed esercizi della mano, in vista di opere celebri oppure usciti da aule di lezione. Tutti provenienti dalla collezione del bolognese Maurizio Nobile.

Tornando alla FAR l’omaggio al moderno parte da 11 opere di grandi dimensioni di Davide Benati. Dal titolo “Arpabirmana”, la mostra raccoglie gli evocativi acquerelli a tema floreale realizzati su carte nepalesi da questo celebrato artista italiano. Il percorso prosegue con le opere di Marilena Pistoia, la più grande disegnatrice del mondo di erbari, e si chiude con la mostra dal titolo “Capriccio russo” che espone disegni di Sergei Tchoban e della tradizione dell'architettura fantastica.

Nell’Ala nuova del Museo sono 50 gli artisti chiamati a tradurre la realtà sfaccettata e ibrida del disegno contemporaneo nella sezione “Cantiere Disegno”. Su tre piani artisti e grafici, disegnatori di graphic novel e di racconti di animazione, pittori e incisori che fondano nel disegno un sistema di azione e di pensiero, in un confronto serrato. Artisti che hanno dato vita sulla carta (e su gli altri supporti) a tracciati e segni, ingombri e latenze, visionarietà e descrizioni del mondo umano e naturale.

La Casa del Cinema Fulgor, appena riaperta al pubblico dopo il restauro realizzato dallo scenografo, tre volte premio Oscar, Dante Ferretti, accoglie gli straordinari fumetti di Sergio Toppi (1932-2912). Fumettista, sceneggiatore, illustratore tra i protagonisti del Novecento italiano, Toppi espone in “Lo Spazio dentro il Corpo” accanto alla mostra “Potente di Fuoco” che porta a Rimini i disegni realizzati da bambino dallo street artist Ericailcane.

“La Scuola del Bornaccino. Un Caso Internazionale” è invece l’esposizione che celebra Federico Moroni. Insegnante e artista, Moroni fu maestro antesignano della didattica artistica e divenne celebre per il metodo che applicava con gli alunni, tanto da essere immortalato dai fotografi del Getty Images per un servizio della rivista LIFE.

E ancora, accanto, vi sono le tavole di Filippo Scòzzari, bolognese e avanguardista del fumetto negli anni Settanta. Con lui collaborarono grandi nomi del calibro di Andrea Pazienza. Sempre al Fulgor si trova la mostra che espone gli “avvisi” che Tonino Guerra scrisse nel luglio del 1981, pubblicati in forma di manifesti dalla Maggioli nella veste grafica di Michele Provinciali e che costituiscono un caso singolare nella storia della comunicazione. Infine i disegni del designer riminese Davide Arcangeli. Considerato un genio del disegno nei pochi anni che la vita gli ha concesso, realizzò i prototipi straordinari realizzati per i più grandi brand motoristici.

A Palazzo Gambalunga, nelle storiche sale che preservano il nucleo antico della Biblioteca Gambalunga, un’altra mostra di grande importanza, “Il disegno della polvere, espone incisioni e disegni di Giorgio Morandi (1890-1964) che individuò nella polvere una rappresentazione pittorici.

Alla Domus del Chirurgo l’installazione “Everything” di Marotta & Russo mentre all’Istituto Lettimi la mostra La musica visibile espone le bellissime copertine degli Spartiti musicali illustrati del XIX e XX secolo. L’immagine al servizio della musica potrebbe essere il sottotitolo aggiuntivo a quello scelto, la relazione fra contenuto musicale dello spartito e la sua descrizione grafico-pubblicitaria.

Per informazioni: www.biennaledisegnorimini.it
Ingresso: intero € 10 – biglietto unificato con Caravaggio Experience € 16

Orari di apertura: Museo della Città, Castel Sismondo, Casa del cinema Fulgor, Palazzo Gambalunga, Palazzo Lettimi: da giovedì a domenica ore 10-19.30. FAR Fabbrica Arte Rimini fino al 31 maggio da lunedì a giovedì ore 9-13 e 16-20; venerdì, sabato e domenica ore 10-13 e 15-21; dal 1/6 tutti i giorni ore 10-13 e 17-23.

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