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Cronaca

Rimini celebra il 76esimo della Liberazione: il covid cambia il tradizionale programma

Alla presenza dei Gonfaloni di Comune di Rimini e Provincia di Rimini, verranno deposte da parte dei rappresentanti delle istituzioni territoriali due corone

Lunedì 21 settembre ricorre il  76° anniversario della Liberazione di Rimini. Per ridurre i rischi sanitari, e nel rispetto delle norme a contrasto del Covid, ci saranno quest’anno alcune modifiche nel cerimoniale. Alla presenza dei Gonfaloni di Comune di Rimini e  Provincia di Rimini, verranno deposte da parte dei rappresentanti delle istituzioni territoriali due corone; la prima al cimitero di guerra del Commonwealth sulla S.S. San Marino, la seconda al monumento ai Caduti di Monte Cieco  Non saranno invece presenti, in ottemperanza alle norme comportamentali e sanitarie di prevenzione, e a soli pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, gli studenti della scuola elementare di Monte Cieco e i labari delle associazioni combattentistiche e d'Arma.

Il sindaco Andrea Gnassi cita una poesia di Sergio Zavoli tratta da "La strategia dell'ombra" ("La vita ritornava con la recisa nudità dei segni sparsi ovunque, le case non avevano più le loro tinte, tutto pareva conservasse l’odore dei luoghi abbandonati, come l’ultima brace spenta nei camini. Sul muraglione della ferroviaria vedemmo il primo manifesto: Gasperoni Elvira, diplomata ostetrica, una prece, si tornava a morire uno alla volta, riapparivano i nomi del tempo dissepolto"): "Con queste parole del nostro grande concittadino vogliamo ricordare e celebrare il 76° anniversario della Liberazione di Rimini. Dall’1 novembre 1943 alla fine di settembre del 1944 la città di Rimini subì 396 bombardamenti che causarono la morte di oltre 600 civili e un coefficiente di distruzione dell’82%, il più alto fra tutte le città con oltre 50.000 abitanti. Per questo nell’anno 1961 la nostra Città ricevette la medaglia d’oro al valore civile. I cittadini erano sfollati nelle galleria della Repubblica di San Marino o in rifugi di fortuna e Rimini si presentava disabitata e distrutta. I riminesi non si persero d’animo e in poco tempo ricostruirono la Città che, dopo pochi anni, diventò uno dei centri turistici più conosciuti al mondo".

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