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Cronaca

Rimini celebra il Giorno della Memoria in ricordo della tragedia della Shoah

Il titolo dell’edizione 2016/2017, "Da che parte stare? Il tempo di scegliere" indica l’obiettivo di stimolare una riflessione politica e morale sul tema dell’umano e del disumano

Rimini celebra il Giorno della Memoria in ricordo della tragedia della Shoah e delle altre vittime dei crimini perpetrati dal nazismo e dal fascismo, riconfermando il proprio impegno a fare della memoria una riflessione politica che vada oltre il 27 gennaio, ma che duri 365 giorni l’anno. Era il 1964 quando una decina di studenti dei Licei riminesi visitarono il campo di concentramento di Mauthausen con un viaggio studio promosso dall’Amministrazione Comunale. Oltre cinquant’anni dopo, migliaia di adolescenti riminesi provenienti da tutti gli Istituti superiori della città, hanno avuto l’opportunità di partecipare alla visita ai lager e ai centri di sterminio nazisti, grazie all’Attività di Educazione alla Memoria che attraverso lo studio dei totalitarismi del Novecento propone ogni anno un intenso programma di iniziative culturali, didattiche e artistiche.

Il titolo dell’edizione 2016/2017, "Da che parte stare? Il tempo di scegliere" indica l’obiettivo di stimolare, attraverso lo studio della storia del nazismo affrontato con rigore in tutta la sua complessità, una riflessione politica e morale sul tema dell’umano e del disumano in uno specifico contesto di dittatura come fu la Germania di Hitler tra il 1933 e il 1945.  Com’è stato possibile pensare di assegnare ad alcuni gruppi umani il diritto di vivere e ad altri no? Come ha potuto uno Stato, nell’Europa moderna del Novecento, realizzare crimini contro l’umanità e un genocidio di proporzioni gigantesche nell’indifferenza quasi totale delle popolazioni? Eppure ci fu una minoranza di uomini e donne che scelse di non voltare la testa dall’altra parte e di prestare soccorso, al rischio della propria vita, agli ebrei perseguitati, diventando così salvatori. Quasi tutti, carnefici, vittime e salvatori, furono persone normali, cioè come tutti gli altri, ma incontrarono la storia di una delle più feroci dittature di ogni tempo e questo li spinse a compiere scelte di bene o di male in un contesto eccezionale.

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