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Cronaca

In cerca di amore, truffata dal finto militare Usa di stanza in Afghanistan

Vittima una 45enne riminese che si era iscritta a un sito di incontri online per poi finire nella rete del malvivente che le ha spillato 24mila euro

E' costata 24mila euro a una 45enne riminese la truffa online messa in piedi da un finto militare dell'esercito Usa, di stanza in Afghanistan, del quale la donna si era innamorata. La donna, infatti, si era iscritta a un sito di incontri e, tra le decine di profili che avevano chiesto l'amicizia alla riminese, spiccava proprio quello dell'aitante soldato il quale, oltretutto, "viveva" in una situazione difficile a causa della guerra. Tra la 45enne e l'uomo è iniziato un fitto scambio di mail che, tra complimenti e adulazioni, si è surriscaldato sempre più fino ad arrivare a una serie di frasi d'amore che hanno fatto perdere la testa alla riminese. Dalla posta elettronica, i due novelli amanti si sono spostati a una chat con le conversazioni che sono diventate sempre più bollenti e che, ancora di più, hanno fatto credere alla donna di essere stata colpita dalle frecce di Cupido.

Una chattata dopo l'altra, finalmente arriva una bella notizia per la donna: il militare, infatti, le confida di essersi stufato dell'esercito e che vorrebbe appendere la divisa al chiodo per raggiungerla in Italia e, con lei, formare una famiglia vera e propria. Eccitata per l'evolversi della situazione amorosa, la 45enne conferma la sua disponibilità ad accoglierlo nel loro nuovo nido d'amore ma, a questo punto, scatta la truffa. Alla riminese, infatti, arriva una mail da “usmilitarybenefitsandvacations@usa.com” dove l'esercito degli Stati Uniti, rammaricandosi per la perdita di un prezioso elemento, inizia ad accampare delle pretese economiche per permettere al "militare" di congedarsi. Inizia, quindi, un fitto scambio di mail in cui, di volta in volta, gli Usa chiedono 1600 euro per visite mediche, esami, biglietti aerei, assicurazione sulla vita e altro per svincolare il loro soldato.

Tra una mail e l'altra, la vittima è arrivata a consegnare 24mila euro ai presunti intermediari statunitensi, residenti stranamente tra Inghilterra ed Lussemburgo, che, di volta in volta, le venivano indicati nei messaggi di posta elettronica e, ovviamente, l'amato "militare" continuava a rassicurare la 45enne che presto si sarebbero ricongiunti in Italia. La storia è andata avanti fino a quando la riminese, disperata in quanto non riusciva più a contattare il suo "soldato", si è confidata con un’amica che, comprendendo l’accaduto, le ha consigliato di denunciare tutta la storia alla polizia. La vittima, che si è rivolta alla Postale di Rimini, si è vista crollare il mondo addosso quando gli agenti le hanno rivelato che era finita nella rete di un truffatore e, alla 45enne, non è rimasto altro da fare che sporgere una denuncia. Le indagini della Postale, tuttavia, non sono state in grado di accertare con esattezza l'identità del finto soldato ma, dalle tracce informatiche, sembra che il computer dal quale si collegava il truffatore fosse in Nigeria.

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