rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rimini coccola il piccolo Maxim, in salvo dalla guerra. "Hotel già pieni, chi può apra le proprie case"

L'appello di Riviera Sicura: "Rischiamo già di vedere esaurite le camere disponibili, proveremo ad aprire d'urgenza altri alberghi. Chi ha seconde case vuote le metta a disposizione per la fase di emergenza"

 Si chiama Maxim, ha tre mesi, ed è il più giovane rifugiato a Rimini arrivato dall'Ucraina. Due giorni di viaggio insieme alla madre e alla nonna, fuggiti con solo quello che avevano addosso. Il padre di Maxim è rimasto nel suo paese a combattere. Ed è solo una delle tante storie che in pochi giorni possono raccontare i volontari di Riviera Sicura. Gli arrivi sono senza sosta, giorno e notte. La maggior parte sono donne e bambini, gli uomini rimangono a combattere e nella maggior parte dei casi i contatti si interrompono poco dopo la partenza dei profughi perchè il credito telefonico si esaurisce dopo una o due chiamate.

“Arrivano impauriti – dice Giosuè Salomone, presidente di Riviera Sicura – ma ad accoglierli trovano Sasha, Tatiana, Marta, Dmitri e tanti altri volontari ucraini che li rassicurano nella loro lingua. Provvediamo alle prime necessità: vestiti, biancheria intima, pasti caldi, wifi per contattare i loro congiunti in Ucraina. Ci ringraziano e noi rispondiamo con un sorriso: non riusciamo nemmeno a fare domande perchè ad ogni arrivo siamo assaliti dalle emozioni”.

I telefoni squillano anche di notte e gli albergatori di Riviera Sicura rispondono al primo squillo. Perchè ogni minuto è prezioso. Perchè anche quando le camere libere sono finite qualcosa si dovrà trovare per le famiglie che arrivano dopo un viaggio lungo da 20 a 80 ore. E anche gli albergatori di Riviera Sicura impossibilitati ad aprire i loro alberghi non stanno facendo mancare il proprio aiuto: una continua processione per portare giocattoli, pannolini, omogeneizzati, vestiti, biancheria, generi alimentari. I telefoni sono roventi, non smettono di squillare; e continue anche le email e i messaggi attraverso i social network. E non solo dall'Italia: arrivano chiamate da Malta, dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Germania.

Rischiamo già di vedere esaurite le camere disponibili – continua Giosuè Salomone – ma non possiamo lasciare nessuno a dormire in auto. Proveremo ad aprire, in emergenza, altri alberghi fino a ieri chiusi. Abbiamo notizie di un bus con 58 profughi che sta per partire alla volta dell'Italia. E' una costante corsa contro il tempo: per ogni famiglia che arriva deve esserci una camera riscaldata pronta ad accoglierla”. Riviera Sicura fa appello anche ai proprietari di seconde case perchè le mettano a disposizione in questa fase di emergenza, in attesa che il governo e le prefetture approntino un piano di accoglienza.

“Purtroppo la guerra corre più veloce della burocrazia. – chiude Giosuè Salomone – Noi ci siamo e continueremo ad esserci, ma non possiamo reggere a lungo. Serve un tavolo immediato con Comune, Regione e Prefettura perchè si stili un programma di accoglienza. E quando dico immediato intendo oggi, domani al massimo. Confidiamo nel buon senso delle Istituzioni che, spero, non ci lascino da soli ad affrontare questo dramma umanitario".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rimini coccola il piccolo Maxim, in salvo dalla guerra. "Hotel già pieni, chi può apra le proprie case"

RiminiToday è in caricamento