Coronavirus, la Prefettura fa scattare i controlli: "Quarantene non rispettate"
A tutela della salute collettiva, ogni violazione sarà segnalata all'Autorità Giudiziaria e la persona sarà perseguibile penalmente
L’Unità di crisi, attivata presso la Prefettura di Rimini, in accordo con le amministrazioni comunali della Provincia di Rimini, comunica che sono stati attivati i necessari controlli, al fine di garantire il rispetto di tutte le misure precauzionali atte a contrastare la diffusione del Covid-19, secondo quanto disposto dal DPCM 4 marzo 2020. Alla luce dell’evolversi della situazione sanitaria l’Unità di crisi valuterà le modalità di intervento volte a garantire l’efficacia delle misure adottate.
"In particolare - sottolinea la Prefettura - la massima attenzione sarà rivolta al monitoraggio sulla osservanza delle necessarie indicazioni igienico sanitarie da parte delle persone poste in quarantena, essendosi verificati negli ultimi giorni alcuni casi di violazione di quanto disposto a tutela della salute pubblica e della collettività. Il mancato rispetto delle obbligatorie prescrizioni di legge in materia prevede la segnalazione/denuncia penale all’autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza. Si invitano i cittadini alla rigorosa osservanza delle indicazioni governative sottolineando che sarà segnalata all’Autorità Giudiziaria ogni violazione perseguibile penalmente a tutela della salute dei cittadini. Si confida nel massimo senso di responsabilità".
"L’emergenza anti-coronavirus nella provincia di Rimini è gestita attraverso un’azione condivisa nell’Unità di crisi istituita in prefettura e coordinata con grande equilibrio, competenza e fermezza dal Prefetto di Rimini Camporota - rende noto il presidente della Provincia, Riziero Santi -. Per la gestione degli aspetti specifici del territorio del distretto sanitario Rimini sud, dove il contagio è più esteso, l’Unità di crisi ha delegato un tavolo territoriale di coordinamento delle azioni sul territorio al quale partecipa il Presidente della Provincia, l’Agenzia regionale di Protezione Civile e i sindaci di tutti i comuni. Il coordinamento sta operando su più fronti: il reperimento delle strutture di accoglienza delle persone in quarantena che non possono rimanere a domicilio, la disponibilità a svolgere una azione attiva di informazione alla popolazione e di controllo dell’osservanza delle limitazioni in regime di quarantena, la condivisione delle ordinanze specifiche che riguardano il territorio di competenza.
"I sindaci di tutti i comuni del distretto Rimini sud hanno adottando stamane una ordinanza che sancisce la chiusura delle palestre e delle piscine pubbliche - viene evidenziato -. I sindaci, sentite le autorità sanitarie ed in accordo con l’unità di crisi istituita presso la Prefettura, valutano che le diverse attività sportive svolte in strutture pubbliche o private, per loro natura non possono garantire il rispetto delle prescrizioni del Decreto ministeriale consistente nel mantenere una distanza di almeno un metro, l’un l’altro, per la durata dello svolgimento delle attività. Per questo hanno deciso, in via precauzionale, con effetto immediato e fino a revoca, la sospensione delle attività sportive e le attività motorie in genere svolte all’aperto, ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi in o proprietà pubbliche, fatte salve le attività sportive individuali e preferibilmente all’aperto".
"L’ordinanza sindacale prevede inoltre che tutti i soggetti, sia pubblici che privati, attivino ogni misura organizzativa necessaria a mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo - viene ricordato -. Quindi l’avvertenza per i ristoranti e i bar, i locali pubblici in genere è consentita a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere. Così come l’apertura delle attività commerciali è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da permettere l’accesso ai luoghi in maniera contingentata. Per questo motivo ordinanza infine prevede che sia i soggetti pubblici che quelli privati attivino ogni misura organizzativa necessaria al mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro".