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Cronaca

Coronavirus, tutti i Comuni dove sono scattate le restrizioni su palestre e piscine pubbliche

I sindaci di tutti i comuni del distretto Rimini sud hanno adottando una ordinanza univoca che sancisce la chiusura dei centri sportivi pubblici

Il presidente della Provincia di Rimini e i sindaci dei Comuni di Montegridolfo, Mondaino, Saludecio, Montefiore Conca, Gemmano, Montescudo-Monte Colombo, San Clemente, Morciano di Romagna, San Giovanni in Marignano, Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, Coriano comunicano:

Il sistema

L’emergenza anti-coronavirus nella provincia di Rimini è gestita attraverso un’azione condivisa nell’Unità di crisi istituita in prefettura e coordinata con grande equilibrio, competenza e fermezza dal Prefetto di Rimini Camporota. Per la gestione degli aspetti specifici del territorio del distretto sanitario Rimini sud, dove il contagio è più esteso, l’Unità di crisi ha delegato un tavolo territoriale di coordinamento delle azioni sul territorio al quale partecipa il Presidente della Provincia, l’Agenzia regionale di Protezione Civile e i Sindaci di tutti i comuni. Il coordinamento sta operando su più fronti: il reperimento delle strutture di accoglienza delle persone in quarantena che non possono rimanere a domicilio, la disponibilità a svolgere una azione attiva di informazione alla popolazione e di controllo dell’osservanza delle limitazioni in regime di quarantena, la condivisione delle ordinanze specifiche che riguardano il territorio di competenza.

L’ordinanza su palestre e piscine pubbliche

I sindaci di tutti i comuni del distretto Rimini sud hanno adottando stamane una ordinanza univoca che sancisce la chiusura delle palestre e delle piscine pubbliche. I Sindaci, sentite le autorità sanitarie ed in accordo con l’unità di crisi istituita presso la Prefettura, valutano che le diverse attività sportive svolte in strutture pubbliche o private, per loro natura non possono garantire il rispetto delle prescrizioni del Decreto ministeriale consistente nel mantenere una distanza di almeno un metro, l’un l’altro, per la durata dello svolgimento delle attività. Per questo hanno deciso, in via precauzionale, con effetto immediato e fino a revoca, la sospensione delle attività sportive e le attività motorie in genere svolte all’aperto, ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi in o proprietà pubbliche, fatte salve le attività sportive individuali e preferibilmente all’aperto. L’ordinanza sindacale prevede inoltre che tutti i soggetti, sia pubblici che privati, attivino ogni misura organizzativa necessaria a mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo. Quindi l’avvertenza per i ristoranti e i bar, i locali pubblici in genere è consentita a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere. Così come l’apertura delle attività commerciali è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da permettere l’accesso ai luoghi in maniera contingentata. Per questo motivo ordinanza infine prevede che sia i soggetti pubblici che quelli privati attivino ogni misura organizzativa necessaria al mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro.
 

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