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Cronaca

Detenuto protesta in cella e si cuce la bocca con ago e filo

L'uomo è stato soccorso dagli agenti della polizia Penitenziaria e portato in infermeria per le cure del caso

Momenti di apprensione al carcere riminese dei "Casetti" dove, nella giornata di martedì, un detenuto ha compiuto degli atti di autolesionismo. L'uomo, un algerino 40enne, per protestare controle condizioni carcerarie si è armato di ago e filo e si è cucito la bocca nella sua cella. Soccorso dagli agenti della polizia Penitenziaria, il nordafricano è stato poi trasportato nell'infermeria della Casa Circondariale per le cure del caso. Una situazione, quella del carcere, sempre più preoccupante tanto che si stanno muovendo anche i sindacati per chiedere di sanare le carenze dei "Casetti". "Recenti visite presso l’Istituto di Rimini - spiegano Francesco Campobasso Segretario Regionale e Massimiliano Vitale Dlegato Regionale del Sappe presso la struttura - hanno confermato le persistenti criticità che ci inducono ad indire lo stato di agitazione con la predisposizione di iniziative volte a sensibilizzare l’amministrazione penitenziaria nel considerare le problematiche riscontrate e che, con il passar del tempo, si acuiscono sempre maggiormente".

"Più volte - proseguono - abbiamo sottolineato la grave carenza di organico che non consente la copertura di tutti i posti di servizio con le dovute unità: infatti, quasi tutti i settori vedono giocoforza impiegate una sola unità di polizia Penitenziaria. Le 44 unità in meno che risaltano un’elevata percentuale della carenza d’organico, non può che confermare le difficoltà a cui và incontro l’istituto riminese per l’assolvimento delle quotidiane mansioni Istituzionali. A tutt’oggi, si avvertono le seguenti criticità: carenza d’organico di almeno 44 unità (Agenti, Assistenti, Sottufficiali);
assenza di un Funzionario in grado di supportare l’attuale Comandante del Reparto; assenza di un Direttore effettivo ed assegnato in pianta stabile alla struttura riminese; la necessità di indire interpelli nazionali e regionali, in grado di integrare, nelle more di assegnazioni effettive, il contingente di polizia Penitenziaria di Rimini in particolar modo, nei periodi estivi".

"Occorre inoltre rivedere - concludono - l’attuale organizzazione del lavoro da noi ritenuta assolutamente deficitaria e il recente protocollo d’intesa locale, dimostratosi, quest’ultimo, lacunoso ed inattuabile, frutto di un lavoro alquanto farraginoso e alimentato proprio all’assenza di un Direttore in grado di conoscere e partecipare ai rappresentanti dei lavoratori le vere esigenze dell’istituto. Per tutti questi motivi, oltre ad indire lo stato di agitazione, si comunica che subito dopo le festività natalizie, sarà organizzato un sit-in di protesta davanti l’Istituto riminese con volantinaggio alla popolazione e risalto mediatico, in grado di richiamare l’Amministrazione Penitenziaria alle proprie responsabilità nell’affrontare le forti problematicità che investono la struttura riminese".
 

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