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Cronaca

Lotta all'evasione fiscale, in 14 anni recuperati oltre 21 milioni di euro

“La lotta all’evasione fiscale è, innanzitutto, una questione di equità sociale finalizzata al recupero di risorse da impiegare per soddisfare i bisogni collettivi", afferma il bilancio Gian Luca Brasini

La collaborazione tra enti e l’interscambio dei dati come una delle chiavi per scardinare il fenomeno dell’evasione fiscale. E’ stato questo l’argomento della seduta congiunta della II e V Commissione Consiliare Permanente convocata lunedì mattina e che ha visto come ospiti e relatori il professor Adriano Di Pietro dell’Università di Bologna, il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate Elio Padovano e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Mario Venceslai.

Ad aprire gli interventi l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini. “La lotta all’evasione fiscale è, innanzitutto, una questione di equità sociale finalizzata al recupero di risorse da impiegare per soddisfare i bisogni collettivi. Pagare le tasse non è una scelta “alla carta” dove prendo quello mi piace e scarto tutto il resto – ha sottolineato l’assessore - Ricordiamoci che chi dichiara “reddito zero” pur non avendone diritto, ora mi toglie risorse per migliorare il mio territorio e domani, sulla base di quello “zero”, magari non pagherà neanche il ticket, l’asilo, le tasse universitarie perché ‘indigente’. L’aver perseguito da parte di questa Amministrazione, l’obiettivo di un bilancio equo e sostenibile e soprattutto l’aver definito in maniera chiara quelle che sono le priorità di intervento ha prodotto ottimi risultati in termini di riscossione, che sono poi un termometro dell’apprezzamento del cittadino per gli intervento ed i progetti che un’Amministrazione porta avanti”.

Il progetto della compartecipazione al recupero dell’evasione erariale prevede che il Comune collabori con l’Agenzia delle Entrate  inviandole le cosiddette “segnalazioni qualificate” dei casi sospetti ed Agenzia riversa al Comune il 100% di quanto incassato (al momento solo per il triennio 2012-2014). “Risorse – sottolinea Brasini – grazie alle quali riusciamo a compensare i tagli statali e perseguire nella politica di riduzione del debito”.

Attraverso questa attività iniziata nel 2009, sono state effettuate 1.433 segnalazioni qualificate (molte ancora in lavorazione) e una maggior imposta accertata da parte dell’Agenzia dell’Entrate per quasi 2.000.000 di euro e già incassata e riversata al Comune di Rimini per oltre 730.000 euro. “Sui tributi locali, in particolare sugli immobili – continua Brasini -  in 14 anni di controlli sono stati recuperati oltre 21.000.000 di euro, con un effetto positivo anche sul gettito di competenza che si è costantemente incrementato di circa 2 punti percentuali all’anno”.

Il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate Elio Padovano ha spiegato come a Rimini ci sia il “tax gap” (il rapporto tra imposta versata e imposta dovuta sulla base del reddito presunto) risulta essere il più alto in Regione e tra i più alti in Italia. “C’è un’evasione parcellizzata sul territorio – ha spiegato Padovano – al quale si affianca un’evasione più complessa e sofisticata. Per combattere questo fenomeno ci muoviamo su due campi: quello della migliore assistenza ai contribuenti, attraverso servizi e comunicazione e poi il contrasto vero e proprio. In questa direzione riteniamo fondamentale lo scambio dei dati e in questa direzione vanno le convenzioni firmate con enti e istituzioni. Il sistema delle segnalazioni qualificate instaurato virtuosamente con il Comune consente di avere un notevole ritorno riscossivo e permette di avere un forte effetto deterrente e risultati sempre più efficaci”.

L’intervento del comandante Venceslai si è invece concentrato sul complesso lavoro della Guardia di Finanza sulla base di competenze e attribuzioni comportanti specifiche capacità investigative "di polizia" finalizzate a individuare e colpire il settore patologico dell'evasione, nonchè gli illeciti economico-finanziari complessi, attraverso una preliminare attività di intelligence e di analisi operativa di contesto e di rischio finalizzata ad una programmazione operativa sempre più attagliata alla realtà territoriale con una selezione dinamica degli obiettivi ed una trasversalità delle attività ispettive, secondo precise direttive del Comando Generale del Corpo. Lavoro che solitamente porta alla scoperta di ingenti frodi fiscali poste in essere dalla criminalità economica comportanti fenomeni di riciclaggio di capitali illeciti spesso reinvestiti in attività produttive della provincia.

“Puntiamo più sulla qualità che sulla quantità – ha spiegato il col. Venceslai – per questo le segnalazioni qualificate rappresentano un sistema importante per consentirci di colpire obiettivi precisi. Il lavoro portato avanti con l’Amministrazione Comunale in questo senso è stato molto importante”. Una collaborazione tra Comune e Guardia di Finanza che sta proseguendo anche sul fronte dell’accesso ai servizi di welfare comunali. “Col sindaco – aggiunge il vicesindaco Gloria Lisi, anche lei presente in commissione – abbiamo deciso che era ora di dare un segnale di giustizia e rigore”.

Per questo motivo, come spiegato dal dirigenti ai servizi di welfare comunali Fabio Mazzotti “stiamo lavorando ad un modello in parte ispirato ad una sperimentazione fatta nella provincia di Trento, per l’accesso ai contributi ed esenzioni. Il modello si basa sul raffronto tra l’ammontare globale dei consumi del nucleo famigliare e i redditi dichiarati per il calcolo dell’Isee, per verificare eventuali incongruità. In caso di forti discrepanze, scatta il procedimento di validazione per approfondire e capire come è sostenibile quello standard di consumi e quindi accedere a sussidi e contributi. Sul fronte del calcolo delle tariffe invece, le segnalazioni vengono girate a Finanza e agli organi di controllo dell’Amministrazione per ulteriori verifiche”.

Davanti ad un nutrito pubblico di suoi studenti universitari, è intervenuto anche il professor Adriano Di Pietro, docente di diritto tributario. Il professore ha parlato delle “ragioni dell’evasione” e dell’effetto a catena che l’evasione comporta sull’equità dei bilanci e che ha riflessi su altre situazioni, quali l’abusivismo e l’economia criminale.

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