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Cronaca

Ex colonia Bolognese, decisa la data per la nuova asta

La struttura di Miramare torna all'incanto con il prezzo al ribasso, in cerca di un acquirente

L'ex colonia Bolognese torna all'asta e la data fissata è quella del 20 febbraio. La struttura di Miramare viene messa di nuovo all'incanto in cerca di un possibile compratore, dopo l'asta andata deserta lo scorso 11 luglio con una base di 18 milioni. E, infatti, il prezzo è sceso di parecchi milioni: la base adesso è di 13 milioni e 500mila euro che richiede un'offerta minima di 10milioni e 125mila euro. Una cifra che fa ben sperare i curatori fallimentari di poter finalmente riuscire a vendere il maxi edificio.

In queste ultime stagioni a dare nuova vita e salvare dal degrado l'ex colonia è stata l'assozione Il Palloncino Rosso con il progetto "Riutilizzarsi Colonia Bolognese" che ha visto incontri, proieizioni e concerti. Le iniziative proseguono in attesa di sapere cosa riserverà il futuro e l'associazione ha inaugurato a Bologna la mostra "Storie di Colonia-Racconti d’estate alla Bolognese 1932 – 1977", esposizione già allestita a Rimini. L'opening si è tenuto il 25 novembre nella Sala Conferenze della Biblioteca Salaborsa, alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, del presidente dell’Associazione Il Palloncino Rosso di Rimini Luca Zamagni e dei curatori della mostra Paola Russo, Luca Villa e Ilaria Ruggeri, e rimane in allestimento nella Sala Scuderie della Biblioteca fino al 21 dicembre. 

La mostra

Attraverso 16 pannelli con testimonianze, fotografie e documenti, la mostra ricostruisce un vero e proprio racconto delle storie legate alle estati in cui la Colonia fu in uso, un piccolo archivio della memoria esposto nella città di origine della maggior parte dei protagonisti. La mostra Storie di Colonia. Racconti d’estate dalla Bolognese, 1932 — 1977 rientra nel progetto di #Riutilizzasi Colonia Bolognese, un’iniziativa di rigenerazione urbana e innovazione sociale avviata nel 2018 con la concessione all’associazione culturale Il Palloncino Rosso di una porzione della Colonia Bolognese di Miramare di Rimini, luogo abbandonato e in grave stato di degrado da ormai molto tempo. L’obiettivo del progetto è quello di mettere in circolo i ricordi, nel racconto delle storie legate alle estati in cui la Colonia fu in uso, fino a costituirne un archivio della memoria.

Il libro

Parallelamente alla storia della Colonia “vista da dentro”, cioè con gli occhi degli ex ospiti della Bolognese, l’Associazione è andata anche alla ricerca di volumi, riviste, immagini, filmati e documenti ufficiali in biblioteche e archivi (pubblici e privati), ricostruendo la vicenda storica dalla fondazione alla definitiva dismissione. Nell’intento di raccogliere testimonianze scritte, orali, fotografie, filmati e documenti nel racconto delle storie legate alle estati di migliaia di piccoli ospiti provenienti da Bologna, i curatori hanno incontrato moltissimi dei bambini che frequentarono la Bolognese negli anni tra il 1932 e il 1977. Da questi ricordi, oltre che la mostra, è nato il libro “Storie di Colonia”. Divisa per sezioni che raccontano i vari momenti che accumunavano migliaia di piccoli cuori lontani da casa per un mese intero (il distacco dai genitori, inventarsi lo svago, vivere le piccole trasgressioni del quotidiano, barcamenarsi tra la gioia e la tristezza, adeguarsi alle regole, indossare e avere cura della propria divisa, il rapporto con le suore e le signorine, la memoria che gira attorno al profumo della tavola, all’odore disinfettato dell’infermeria, al vapore delle docce), la pubblicazione presenta pezzi di storie individuali in un ricco corredo fotografico. C’è chi a sette anni aveva progettato una fuga da Miramare, chi aveva visto scivolare la sua stecca di cioccolato nella turca (e, se ci ripensa, risente quella fitta di disperazione bambina), chi ogni mattina si svegliava ai primi chiarori per rubare i colori dell’alba sul mare, chi aveva vinto le medaglie alle olimpiadi in spiaggia e le conserva ancora, chi ricordava il nome della signorina che si occupava della sua squadra, chi il soprannome della suora che li rimetteva in riga con un fischietto, chi aveva trovato un amico, chi aveva perso qualcuno. “Ci siamo imbattuti insperatamente in un ricordo che Enzo Biagi scrisse in più di un’occasione, tra riviste e libri, in cui racconta di aver visto il mare per la prima volta davanti alla Bolognese, che ai tempi in cui lui la frequentò si chiamava ‘Decima Legio’, un ricordo che accomuna Biagi a moltissimi bambini che frequentarono la colonia tra gli anni ’30 e ’40”, racconta Paola Russo che insieme a Ilaria Ruggeri e Luca Villa ha curato il progetto.  “Ogni giorno continuiamo a ricevere nuove testimonianze e così la Bolognese, via via, continua a ripopolarsi di piccole voci, lontane nel tempo”.

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