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Cronaca

Fermati dalla Polizia ubriachi al volante: la seconda "vita" per 200 persone grazie ai lavori di pubblica utilità

La Giunta rinnova la convenzione con il Tribunale: sono tantissime le storie di queste persone, che hanno un'età dai 19 ai 50 anni e fra loro ci sono medici, studenti e commercianti

Ci sono architetti, medici, magazzinieri, parrucchieri, tatuatori, commessi, imprenditori, studenti e commercianti. Nella lista delle persone che hanno svolto i lavori di pubblica utilità negli uffici comunali, compaiono mestieri e storie personali di ogni tipo. Si tratta, per lo più, di persone che, dopo una cena con amici o una festa, si sono messe alla guida di un veicolo, con un bicchiere di troppo. 

Sono 199, di cui 49 donne, ed hanno un’età che varia da 19 a 50 anni, i riminesi che, dal 2012 ad oggi, si sono imbattuti in quest’esperienza giudiziaria, che li ha visti impegnati, in diversi ruoli e mansioni negli uffici comunali.  Nel corso del 2019 sono state 28 le persone che hanno usufruito delle possibilità prevista dalla legge, mentre a tutt’oggi sono 18 le disponibilità rilasciate dagli uffici in attesa della sentenza e tre le persone a cui è stato fatto il colloquio preliminare. Fra i più giovani un diciannovenne che, a seguito ad un controllo della polizia dopo una cena con gli amici, si è reso conto di aver bevuto oltre il limite e si è trovato così a lavorare, per diverse settimane, gratuitamente nell’anagrafe comunale, dove ha avuto modo di far apprezzare le proprie qualità ed il proprio talento. Una condanna che non è vista solo nel suo aspetto repressivo, ma soprattutto in quello riabilitativo e di crescita personale.

Con la Delibera che ieri è stata approvata, la Giunta ha voluto rinnovare, per altri 3 anni, la convenzione siglata nel 2012 tra il Comune di Rimini e il Tribunale.  Una convenzione che consente di usufruire della possibilità di svolgere, quale pena sostitutiva per guida in stato di ebbrezza, lavori di pubblica utilità presso l’Ente. Già rinnovato per due volte, nel 2015 e nel 2017, l’accordo prevede che i soggetti, che ne hanno fatto richiesta in Tribunale, possano svolgere prestazioni non retribuite in favore della collettività, tramite lavori di pubblica utilità, in uffici come il Settore servizi al cittadino, l’Ufficio relazioni con il pubblico, l’Ufficio tributi, il Piano Strategico, il Liceo Lettimi, i Musei Comunali o in alcune aree dei Lavori pubblici. La convenzione prevede anche che le persone impiegate in questo tipo di servizio, non possono superare il numero di 60 unità.
Il rapporto inizia mediante un colloquio preliminare nel quale vengono valutate le capacità, le esperienze maturate, la formazione professionale e la disponibilità  del condannato. Successivamente, definite le idoneità e gli orari di lavoro presenti nei vari uffici comunali, avviene l’accoglimento della domanda ai lavori di pubblica utilità.

In seguito all’emanazione della sentenza, nella quale il giudice stabilisce il periodo di condanna, viene redatto un piano di lavoro relativo alla destinazione e orario di impiego. Durante l’esecuzione dei lavori gli uffici verificano che le attività siano svolte in modo corretto e puntuale, nonché siano raggiunti i risultati concordati. Attività che permettono di potenziare alcuni servizi valorizzando nel contempo le competenze delle persone coinvolte sia da un punto di vista professionale che umano. 

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