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Cronaca

Rimini festeggia la Liberazione, Gnassi: "Non possiamo limitarci alle parole"

Corone sono state posate durate il percorso aperto dai gonfaloni delle istituzioni, dai labari e dalle bandiere delle delegazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, dei sindacati

“L’attualità della Liberazione ha attraversato, spesso senza averne piena conoscenza, i tempi belli e i periodi bui della storia repubblicana lontana e recente", ha detto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi aprendo il proprio intervento in piazza Cavour al termine del corteo che con la posa delle corona si è snodato per i luoghi simbolo della città. Corone sono state posate durate il percorso aperto dai gonfaloni delle istituzioni, dai labari e dalle bandiere delle delegazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, dei sindacati, al Cippo all’Arco d’Augusto, in Piazza Tre Martiri, in Via Cairoli e in Piazza Ferrari per raggiungere infine piazza Cavour.

Le celebrazioni del 25 aprile a Rimini

“Sono passati 73 anni, ma dal 1945 – ha proseguito il Sindaco Gnassi - la ricorrenza del 25 aprile è l’antenna che capta il clima del nostro Paese. E’ una stranezza apparente visto che è ormai luogo comune definire questa giornata come liturgia e poco di più. Il 25 aprile 2018 cade allora in un clima di ‘gelida ostilità’. E’ dell’altro giorno la notizia del rifiuto del Comune di Todi di dare il proprio patrocinio alle celebrazioni del’Anpi, con la motivazione che l’antifascismo sarebbe ‘di parte’. Purtroppo non ci stupisce: gli ultimi anni ci hanno abituato a una quotidiana regressione della coscienza civile, dei valori fondanti della democrazia italiana, del dibattito. Per certi versi le stesse polemiche di questi giorni sulla qualità e l’autorevolezza della scuola italiana sono un effetto di un serio scadimento del rapporto tra istituzioni e cittadino, tra responsabilità individuale e di comunità. Tutto quello, cioè, che la Liberazione di 73 anni fa aveva rigenerato per poi diventare struttura portante della Repubblica con la Costituzione. I segnali di un imbarbarimento delle relazioni e del lessico compongono ormai il nostro panorama quotidiano. Siamo chiamati, oggi, ad andare in direzione ostinata e contraria: quelli che abbiamo sempre considerato valori non negoziabili della nostra vita e della coscienza civile comunitaria, sono tutti letteralmente in discussione. Non possiamo limitarci alle parole".

"Dal 2011 faccio il sindaco – ha proseguito -  a servizio temporaneo della comunità riminese. Non posso pensare che l’aggressione dei valori della democrazia e della Resistenza debba essere contrastata solo con un momento di riflessione una volta l’anno. Per un sindaco opporsi alla grettezza, alla volgarità, al fascismo, alla prevaricazione vuol dire prima di tutto costruire una città più bella e accogliente. Io credo di interpretare i valori scaturiti dalla lotta al fascismo, al nazismo, alla violenza quando mi batto per una città che non escluda, per un welfare di comunità, per luoghi più belli e più fruibili. L’antifascismo non è solo una parola del dizionario italiano ma un metodo di approccio alla vita, alla professione, al servizio pubblico. Non è una opinione, che vale come quella opposta. E’ l’elemento insostituibile che caratterizza le nostre vite anche quando non ce ne rendiamo conto. Rimini, medaglia d’oro al valor civile, non lascia prendere polvere a questa onorificenza ma la onora tutti i giorni volendo migliorare se stessa. Per Rimini il 25 aprile non è un giorno ma 365 giorni. Mi auguro che lo stesso sia per il nostro Paese".

Con quella del Sindaco Gnassi l’orazione di Mirco Botteghi, vice presidente Anpi Rimini. “La Resistenza – ha detto Botteghi – è stata la spinta propulsiva che ha fatto nascere la costituzione – sta a noi non affievolire quella spinta, ogni giorno. E se esiste un dovere civico, un dovere fondante per una counità è proprio quello di consegnare a chi verrà dopo il frutto dei sacrifici di chi l’ha costruita". I festeggiamenti sono proseguiti nel pomeriggio animando, nell'anniversario della Liberazione, piazza Cavour con banchetti e con “La danza della liberazione”, balli della tradizione locale con l'Uva Grisa e Bal Folk con Thomas Bertuccioli e, a seguire, Emily Collettivo musicale di Parma.

Il programma delle iniziative proseguirà nel pomeriggio di giovedì 26 aprile, quando con inizio alle 16.15 si svolgerà in Cineteca Comunale, via Gambalunga 27, “Donne e Resistenza”, incontro con Simona Salustri, docente di Storia contemporanea - Università di Bologna, mentre sabato 28 aprile alle ore 17, sempre in Cineteca, il programma delle celebrazioni proseguirà con la presentazione del volume “Il cinema nel fascismo”, a cura di Gianfranco Miro Gori e Carlo De Maria. I curatori dialogano con Marco Bertozzi e Silvio Celli, introduce Alberto Malfitano, Direttore Isric Rimini. Le iniziative sono organizzate in collaborazione con i comitati comunale e provinciale Anpi Rimini, l'Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea (Isric) di Rimini e Coordinamento Donne Rimini.

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