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Cronaca

Giulio Lolli a processo per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e estorsione

A carico dell'ex patron della Rimini Yacht, attualmente latitante in Libia, anche le accuse di falso e truffa

L'ex patron della Rimini Yacht, Giulio Lolli, sarà processato per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e estorsione, oltre a falso e truffa in un altro procedimento. A deciderlo è stato il gip di Rimini che ha accolto le tesi del pubblico ministero rinviando a giudizio sia l'imprenditore, attualmente latitante in Libia, che altre 10 persone coinvolte a vario titolo nella corposa indagine suddivisa in diversi fascicoli, due dei quali per competenza territoriale saranno trasmessi alla procura di Bologna e a quella di Lucca. Due invece i patteggiamenti accolti dal gup, quello del sammarinese Stefano Fabbri, per 2 anni e 8 mesi pena non sospesa, e quello di Karolina Katarzyna Musial, a 20 mesi pena sospesa. Fabbri, socio al 50% di Lolli, era già stato assolto dal Tribunale sammarinese per la parte di competenza, secondo l'indagine dei carabinieri riminesi da amministratore unico della società Trade e Rent aveva permesso a Lolli di acquistare mediante leasing le imbarcazioni, senza mai entrarne in possesso, iscrivendole una prima volta nel registro navale. La stessa imbarcazione rimaneva nella disponibilità di Lolli che provvedeva ad una ulteriore vendita sempre mediante leasing ad un altro soggetto.

Nel chiedere il rinvio a giudizio pm Davide Ercolani ha puntualizzato il ruolo di Lolli accusandolo di aver "distrutto la sua società ed essere scappato, di aver distrutto la nautica riminese ed essere scappato lasciando nei guai operai e famiglia. E' scappato senza aver mai ammesso le proprie responsabilità dimostrando di essere un fifone". Lolli che ha gà patteggiato a Bologna 4 anni e 4 mesi per aver corrotto dei finanzieri incaricati di verifiche sulla sua società, Rimini Yacht, è in Libia da diversi anni. L'imprenditore, infatti, era fuggito dall'Italia poco prima che si scatenasse la tempesta giudiziaria sulla sua attività di compravendita di scafi di lusso. Secondo le ultime notizie dal nordafrica, Lolli avrebbe anche partecipato alla rivolta anti Gheddafi e, attualmente, lavorerebbe come consulente navale. Nel paese arabo non teme per la sua vita e, nella giornata di martedì, ha sentito telefonicamente il proprio avvocato Petroncini senza mostrare alcuna intenzione di tornare in Italia per affrontare il processo.

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