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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Imu sulla spiaggia, il conto è troppo salato e i bagnini fanno piovere ricorsi

Gli operatori balneari sul piede di guerra contro la cifra chiesta dall'Agenzia delle entrate

I bagnini non ci stanno. Braccia incrociate e pioggia di ricorsi, circa 300, contro il pagamento dell'Imu riferita al 2012. In questi giorni il Comune di Rimini, sta inviando per conto dell'Agenzia delle Entrate, gli avvisi per il recupero dell'Imu, una battaglia accesa che si sta combattendo sul valore catastale. Per ogni stabilimento balneare si tratta di una cifra pari a 1.200 euro, mentre l’importo medio in base alle rendite dichiarate dai concessionari era circa 300 euro. Il "conto salato" comprende non solo le cabine, ma tutta l'area della spiaggia, compresa la zona d'ombra, la famosa "tassa sull'ombra". Ecco lievitare così la cifra.

Sono così partiti i ricorsi all'agenzia delle entrate, ad essere contestato è appunto il calcolo dell’imposta in base alla rendita catastale definita dall’Agenzia delle entrate provinciale, che risulta più elevata rispetto alla cifra dichiarata dagli operatori balneari. Secondo l'Agenzia delle Entrate nelle dichiarazioni catastali i bagnini consideravano solo gli immobili e non l'area spiaggia scoperta, ma per l'ente anche gli ombrelloni portano reddito e quindi vanno conteggiati nell'area.

La vicenda è spinosa e risale al 2018, quando sono stati notificati 200 avvisi di accertamento per il recupero dell’Imu 2012. Il tempo ora è scaduto, il Comune batte cassa, ma i bagnini continuano con i ricorsi per la loro rotta.

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