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Cronaca

La chiesa di San Nicolò rischia la demolizione, l'edificio chiuso a causa di crolli e infiltrazioni

Sulla chiesa, dove è custodita anche una reliquia sacra, la Diocesi sta valutando come procedere

Infiltrazioni e rischio crolli nella Chiesa di San Nicolò, tra via Graziani e piazzale Cesare Battisti, ovvero tra l'area del porto e la stazione. Un luogo dell'identità riminese, che custodisce anche le reliquie del santo, un parte di omero, ma purtroppo dalla scorsa primavera è chiusa. Transennata all'esterno. Come rende noto la rivista della Diocesi il Ponte, nel suo ultimo numero, sulla chiesa sono in corso valutazioni, fino alla possibilità della sua demolizione. Al momento la reliquia, che è motivio di pellegrinaggio dei fedeli, si trova in una stanza esterna all'edificio principale.

Come evidenzia don Danilo Manduchi, economo della Diocesi, in San Nicolò sono presenti due grosse infiltrazioni d'acqua a fianco dell'altare, che provengono dal tetto. I tecnici stanno eseguendo tutte le verifiche e procederanno anche alla valutazione dello stato delle travi del tetto, per capire se siano recuperabili oppure che possano compromettere il crollo della chiesa. Le possibilità che si presentano sarebbero due: restaurare l'edificio, che comporterebbe un importante impegno economico, oppure abbatterlo e ricostruire la chiesetta del Settecento (del "passato" rimangono un arco gotico, il campanile del Settecento e alcuni affreschi del Trecento).

La storia

La nuova chiesa, consacrata il 10 Aprile 1955, è stata ricostruita dalle fondamenta nel dopoguerra, sul terreno dell’antico complesso parrocchiale quasi completamente distrutto durante l’ultimo conflitto mondiale. Gli unici reperti rimasti intatti sono il campanile e la Cappella Maggiore dell’antica chiesa dei Padri Celestini, presenti nel territorio dal 1338 al 1797 quando furono soppressi per le leggi napoleoniche e fu istituita la Parrocchia di S. Nicolò al Porto, il 29 Agosto 1797, con giurisdizione su tutto il territorio a mare: sinistra e destra del porto fino all'Ausa. Nel territorio parrocchiale, intorno al 1843, sorse lo Stabilimento Bagni ed ebbe inizio, per l’operosità della Gente del Borgo Marina, la grande avventura del Turismo su cui oggi si basa l’economia della città.

All’interno delle chiesa si possono ammirare, tra le opere, un Crocefisso dipinto su tela, con sfondo dorato, della Scuola Trecentesca Riminese; i dipinti di Sant’Antonio da Padovache  predica ai pesci; Sulla parete di destra si trova il Martirio di S. Amato e Compagni (1715); sulla sinistra San Nicolò, patrono dei marinai, del Masotti.

Il santo

Il 9 maggio 2007 si è svolta l’inaugurazione della cappella dedicata alla venerazione della Reliquia di San Nicola.
Da otto secoli, infatti,  una prestigiosa Reliquia di San Nicola, consistente nell’omero sinistro, è custodita in questa chiesa. I bombardamenti della seconda guerra mondiale, che distrussero la chiesa, lasciarono però intatta la cappella, detta "cappella celestina", che già allora custodiva la Reliquia. Questa veniva esposta alla venerazione dei fedeli in chiesa il 6 Dicembre, festa di S. Nicola, e in alcune altre occasioni. Con l'inaugurazione della nuova cappella oggi la reliquia è accessibile ogni giorno. San Nicola di Myra è tra i santi più amati e venerati dalle Chiese ortodosse, sia greche, sia russe, sia slave, come pure dalla Chiesa Cattolica latina e dalle Chiese orientali cattoliche, per questo è considerato un concreto “simbolo ecumenico” di unità e comunione tra Chiese sorelle.

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