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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La cultura dà una spinta all'economia, la provincia nella top 20

Rimini al 17esimo posto con una percentuale di 6,5 per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte

Con la cultura si mangia, non è solo un modo di dire ma è una fatto reale. È quanto emerge dalla nona edizione del Rapporto 2019 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, presentato ieri e elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere. L’unico studio in Italia che, annualmente, quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. In questo rapporto i numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia e della ripresa. Una constatazione che vale anche per la provincia di Rimini che risulta, nel 2018,  fra le prime venti per “ruolo del Sistema Produttivo Culturale nell’economia locale”; la classifica in cui svettano, ai primi tre posti Milano, Roma e Torino e da cui emerge che Rimini occupa un incoraggiante posto tra le prime venti posizioni (17esimo per l’esattezza) con una percentuale di 6,5 per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte.

Positivo anche il dato della graduatoria per spesa turistica attivata dal Sistema Produttivo Culturale e Creativo, dove, nel 2018, il territorio riminese risulta ottavo fra le venti province in graduatoria, con una valore di spesa turistica pari a 909,9 milioni di euro. Un posizionamento importante se si pensa che i primi tre posti sono occupati rispettivamente dalle provincie di Roma, Milano e Venezia. Il perimetro adottato nel rapporto Unioncamere-Fondazione Symbola,  tiene conto anche delle attività economiche direttamente coinvolte dai temi della cultura e della creatività. Parliamo di una collaborazione che tiene insieme imprese e istituzioni, che esercitano effetti che vanno anche oltre la loro produzione, in tante attività trasversali.  Una relazione necessarie che nel 2018, anche nel territorio riminese ha raggiunto risultati interessanti nella ripartizione provinciale di occupazione nel sistema produttivo, che dal punto di vista culturale è stato del 4,0 % e da quello creativo è stato del  2,4% (quote percentuali sul totale economia).

Quelli riminesi sono numeri  importanti se si pensa che la cultura è uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Italy. Il sistema produttivo culturale e creativo, fatto da imprese, PA e non profit, genera infatti  a livello nazionale quasi 96 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto nazionale. Un dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche di quella parte dell’economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal turismo. Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occupazione: il solo Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,55 milioni di persone, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Nel complesso, quello produttivo culturale e creativo è un sistema con il segno più: nel 2018 ha prodotto un valore aggiunto del 2,9% (a prezzi correnti) superiore all’anno precedente. Gli occupati sono 1.55 milioni con una crescita dell’1,5%, superiore a quella del complesso dell’economia (+0,9%).

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