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Cronaca

“Liberi dentro”, il rapporto tra il carcere e la città: i detenuti si raccontano

Il vicesindaco e assessore al Welfare Gloria Lisi ha spiegato il rapporto tra la realtà del carcere e la città

“La realtà dei detenuti, dei cittadini che vivono l’esperienza del carcere, deve essere sempre più presente nelle politiche dell’Amministrazione. Dobbiamo ricordare alla città che esiste questo mondo, sviluppare una sensibilità all’accoglienza per chi dopo un periodo in casa circondariale, tenta il difficile percorso del reinserimento nella società. I detenuti non devono perdere la speranza di un nuovo futuro”. Il vicesindaco e assessore al Welfare Gloria Lisi ha spiegato il rapporto tra la realtà del carcere e la città.

Nell’occasione sono state presentate alcune attività e iniziative portate avanti all’interno del carcere, tra cui il giornalino “Liberi dentro”, realizzato dai detenuti con il sostegno di volontari dell’Associazione Madonna della Carità e operatori. “Si tratta di un’iniziativa che è piaciuta molto – spiega il direttore del carcere Palma Mercurio – è uno spazio di riflessione che mette i detenuti a confronto con le regole del giornalismo e che permette loro di riflettere sulla propria condizione, sul proprio passato, e condividerlo con gli altri".

"Un momento - chiosa Mercurio - in cui vivono in maniera diversa l’esperienza del carcere”. In questa direzione va anche il progetto di “umanizzazione della pena”, che “consiste nell’aumento di spazi di libertà del detenuto all’interno delle mura dell’istituto – spiega il direttore – Per 9 ore al giorno i detenuti possono uscire dalle celle per attività, per leggere, per fare dei lavori. E’ una rivoluzione silenziosa, che riguarda non solo i detenuti, ma anche il modo di relazionarsi degli operatori e degli agenti di polizia penitenziaria che lavorano in carcere”.

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