Rimini Life e i dubbi dell'amministrazione. La proprietà: "Le soluzioni per risolvere il degrado ci sono"
Da Dalto, coordinatore del progetto Rimini Life, pone una serie di interrogativi a seguito delle parole del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e dell’assessora Roberta Frisoni.
Ariminum Sviluppo dopo l'annuncio di puntare a giugno 2023 per iniziare la demolizione dell'ex nuova Questura, ora incalza l'amministrazione a suon di domande. L'obiettivo dei proponenti è quello di procere con il primo step, per poi proseguire con la nascita del nuovo quartiere Rimini Life. Ma la partita ora si gioca su tempi e soprattutto sull'iter burocratico. Tema su cui Marco Da Dalto, coordinatore del progetto Rimini Life, pone una serie di interrogativi a seguito delle parole del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e dell’assessora Roberta Frisoni.
"L’amministrazione continua a respingere le ipotesi di riqualificazione del compendio rimandandole al Pug, la cui conformazione non è stata avviata ed è molto difficile che si concluda entro questa legislatura (2026), difatti i tempi di approvazione di uno strumento del genere sono mediamente ben più lunghi come ne è stata dimostrazione la gestazione per l’approvazione del precedente Psc. Parallelamente, come da Delibera di Giunta n.231 del 27 giugno 2022, comunica che proprio su quell’area realizzerà gli edifici Ers e Erp iniziando i lavori entro settembre del 2023. Aree di proprietà di Asi. Nella delibera sono citati i tempi di realizzazione delle opere (avvio stimato a settembre 2023) e di incasso del finanziamento (a partire da giugno 2023). Delibera nella quale l’amministrazione richiama il suo impegno ad inserirle in un più ampio piano di rigenerazione urbana. Nella medesima delibera si fa quindi riferimento alle precedenti in cui si approva il Programma Integrato Piers che prevede la riqualificazione dell’intero comparto e il budget in cui è previsto l’esproprio delle aree di Asi su cui edificare gli edifici Ees-Erp per un valore di 600.000 euro, come riportato nell’allegato A della DdG n.231 del 17.06.22".
Da qui le domande di Da Dalto. "Perché l’Amministrazione difende la decisione, confermata anche lo scorso giugno, di intraprendere lo strumento dell’esproprio, che comporta l’utilizzo di denaro pubblico, anziché coinvolgere Asi che ha già depositato un’istanza nella quale chiarisce che è disponibile a cederle gratuitamente, in misura maggiore, anche in termini di dotazioni pubbliche? Come si può pensare di realizzare degli edifici Erp e Ers accanto ad un edificio fatiscente e insicuro e di farlo senza coinvolgere Asi, proprietaria di oltre il 75% delle aree? Fra l’altro, immaginando di mantenere l’accesso ad un finanziamento regionale realizzando soltanto gli edifici Erp e Ers, lasciando tutto il resto in uno stato di totale degrado. Per ottenere quel finanziamento è stato totalizzato un punteggio, parte del quale deriva dalla riqualificazione dell'intero ambito. Se ciò non dovesse avvenire, è evidente che potrebbe essere messo in discussione il punteggio totalizzato. Una verifica che potrebbero chiedere le stesse amministrazioni in Regione magari escluse o penalizzate dalla graduatoria".
Sulla responsabilità delle condizioni dell’immobile Da Dalto aggiunge: "Asi ha diligentemente operato per mettere in sicurezza il sito. Abbiamo contratti con istituto di vigilanza, ci sono persone che lo frequentano e ci rendicontano sulla situazione, abbiamo bonificato molte parti, abbiamo denunciato alle forze dell’ordine la presenza di persone estranee, abbiamo illuminato l’immobile per renderlo più sicuro di notte. Il punto è: come possiamo mantenere quel sito sicuro se ci viene reso impossibile restituire un’area degradata alla città, con un progetto come Rimini Life?”.