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Cronaca

Maturità, partito il tam tam con i compagni che hanno dato l'esame: "Siamo in ansia, ma ce la faremo"

Francesca, studentessa del liceo classico Giulio Cesare: "Tra gli argomenti chiesti ci sono Marx e Orwell. Un po' di paura c'è, ma abbiamo voglia di tornare a scuola"

Il coronavirus ha stravolto anche l'esame di maturità, ma nonostante i cambiamenti una cosa rimane immutata: il tam tam tra chi ha già dato l'esame e chi deve presentarsi alla commissione. Cambiano le modalità e i mezzi per comunicare, ma l'emozione è sempre la stessa. Se prima ci si aspettava fuori da scuola adesso i "gruppetti" sono nel mirino per le misure anticontagio e le notizie viaggiano via chat o con una telefonata. Anche se qualche amico un abbraccio con la mascherina lo ha scambiato, insieme a qualche lacrima di gioia.

Tra ansie ed emozioni, i primi maturandi riminesi hanno affrontato la prova conclusiva di un percorso iniziato cinque anni fa. Le ansie di questi giorni alla fine sono scomparse di fronte alla felicità di raggiungere il traguardo. La temuta ora di colloquio con i docenti per alcuni studenti è passata velocemente e per altri è sembrata interminabile. "C'è chi è rimasto spiazzato soprattutto sulle terza parte della prova orale - racconta Matilde, studentessa del liceo classico Giulio Cesare di Rimini - per altri compagni invece non ci sono state grosse difficoltà".

L'esame è suddiviso in cinque momenti, "si parte dalla discussione dell'elaborato che abbiamo preparato dal 1° al 13 giugno su una tematica di indirizzo, nel nostro caso latino e greco. Nella seconda parte c'è l'analisi del testo e la terza parte è quella con i collegamenti. Si può partire da una foto, una citazione o un esercizio. Poi si prosegue con le parti dedicate alla cittadinanza e alla costituzione e infine all'alternanza scuola-lavoro che abbiamo svolto nel triennio".

Ed è stata proprio la terza parte a mettere in crisi qualcuno: "un professore ha scritto un esercizio di chimica alla lavagna e da lì lo studente è partito con i collegamenti, comunque nulla di impossibile".

Tra i primi argomenti e autori chiesti "ci sono stati Marx e Schopenhauer - continua Fracesca Conti, studentessa della 5 C del liceo classico Giulio Cesare - so che al liceo scientifico Einstein è stato anche chiesto di partire da una lettura tratta da 1984 di Orwell. In generale, il colloquio dura circa un'ora, più o meno 12 minuti per ogni parte".

Il primo giorno di esami ha sciolto un po' di tensioni, "ma l'emozione è davvero tanta - continua Francesca - e ci sentiamo abbastanza fortunati a poter tornare a scuola e rivedere compagni e professori, anche se in una situazione completamente diversa da quella che ci saremmo aspettati".

Molti studenti si sono commossi nel rivedere docenti, compagni, ma anche semplicemente a ripercorrere quei corridoi: "Sono stati mesi complicati, ma ce la stiamo facendo e in qualche modo siamo sempre in contatto. Ad esempio abbiamo creato una chat di classe e una videochiamata con cui ci facciamo le domande mentre studiamo, un modo per aiutarci e sentirci meno soli. Alla fine degli esami ci saluteremo in piccoli gruppi, ci stiamo mettendo d'accordo, del resto ognuno prenderà poi la sua strada".

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