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Cronaca

L'Italia in bikini: i film girati in Riviera vanno in mostra

Dal boom economico agli anni Novanta, un'esposizione racconta i costumi degli italiani attraverso il cinema balneare

C'è anche Rimini nella mostra "Cinema in Bikini. Italiani al mare: manifesti 1949-1999", allestita a Lignano Sabbiadoro per festeggiare il 60esimo anniversario dell'istituzione del Comune. L'esposizione, a cura di Andrea Tomasetig ed Enrico Minisini, presentata nello spazio espositivo della Terrazza a Mare si potrà visitare dal 9 giugno al 17 luglio. Grazie alla prestigiosa Collezione Minisini, di cui vengono proposti un centinaio tra manifesti, locandine e fotobuste, la mostre offre uno spaccato dell'Italia e degli italiani dalla metà del Novecento alle soglie del nuovo millennio attraverso il filone tutto made in Italy del cosiddetto "cinema balneare". Osservando i materiali pubblicitari dei film dal 1949 al 1999, è possibile scoprire vere e proprie opere d'arte della "scuola italiana del manifesto cinematografico", come la definisce Stefano Salis, tra le più importanti e riconoscibili a livello internazionale, a firma di grandi "pittori del cinema" come Enrico De Seta, Sandro Symeoni, Nano (Silvano Campeggi), Anselmo Ballester, Angelo Cesselon, Alfredo Capitani, Giorgio Olivetti, Renato Casaro per citare alcuni nomi presenti in mostra, nonché stimolare una riflessione sul ruolo del manifesto cinematografico, richiamo primario per l'occhio e la curiosità del potenziale spettatore.

La Riviera romagnola è protagonista con idiversi film, tra i manifesti presenti spiccano il film "Rimini Rimini", del regista Sandro Corbucci, uscito nel 1987, con Paolo Villaggio, Serena Grandi e Laura Antonelli, "Abbronzatissimi, film del 1991 con Alba Parietti, Eva Grimaldi e Jerry Calà; L'ombrellone, film del 1965 di Dino Risi con Enrico Maria Salerno e Sandra Milo, girato a Riccione.

Abbronzatissimi_1991_Regia Bruno Gaburro_fotobusta-2

L'Ombrellone_1965_Regia Dino Risi_fotobusta-2

La mostra

Il linguaggio pittorico, da un lato semplice e immediato per essere recepito dall'ampio pubblico, sa anche raggiungere punte di alta raffinatezza, sia nelle allusioni che nella mano felice del proprio autore, venendo così a costituire una parte importantissima dell'immaginario visivo italiano. "Sono un'esplosione dei colori dell'estate - dichiara Andrea Tomasetig - coniugata ai simboli delle vacanze al mare: la sabbia, il sole, l'ombrellone, le vele in lontananza, le belle in bikini e i maschi in agguato. La mostra è l'occasione per riscoprire, oltre a un filone di successo del cinema popolare con attori e attrici famosi come protagonisti, grafici di valore e un capitolo della storia sociale e del costume in Italia, dal secondo dopoguerra alla fine del '900". Cuore della rassegna la sezione dedicata agli anni Cinquanta e Sessanta, età di un più diffuso benessere, del "boom economico", fervida per la commedia all'italiana: sono gli anni della Tv, dei grandi elettrodomestici, della Fiat 500 e delle località balneari, dalla Riviera adriatica a Ischia, Capri e Taormina.

I divi

Tutti gli attori famosi e i divi più popolari, da Alberto Sordi - che prenderà una casa proprio a Lignano in località Pineta - a Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Totò, Franco e Ciccio, Raimondo Vianello, Vittorio Gassman e molti cantanti in voga, come Mina, Ornella Vanoni, Jimmy Fontana, Miranda Martino, Gianni Meccia, Enrico Polito chiamati a interpretare i "tormentoni" dell'estate - uno su tutti Pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello nel film Canzoni... in bikini di Giuseppe Vari del 1963 - sono presenze importanti in queste pellicole, che via via definiscono i personaggi tipici del bagnino, del commendatore donnaiolo, del playboy, della ragazza in cerca di marito, delle mogli al mare e dei mariti in città, all'insegna di umorismo e comicità.

Con gli anni Settanta il filone balneare si evolve in film più sessualmente espliciti e poi nei cinepanettoni, tipici dei fratelli Vanzina, anni Ottanta e Novanta, e nella comunicazione si passa dal manifesto disegnato a quello fotografico, così come dal bikini si arriva al topless. Il percorso espositivo termina quindi con la locandina di un film simbolo della società italiana in vacanza al mare a metà anni Novanta: Ferie d'agosto del 1996 di Paolo Virzì. La mostra "è uno specchio dell'Italia che cambia visto dalla spiaggia", sostiene Enrico Minisini, ma anche un invito "a gettare uno sguardo curioso e indagatore su un fenomeno di massa, che contribuisce a costruire la storia collettiva dell'Italia". Un'Italia che ha voglia di leggerezza, di divertimento, di ridere.

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