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Cronaca

Clonano il cellulare dell'amico e fanno partire falsi allarmi bomba in tutta Italia

Svolta nelle indagini sulla telefonata che rivelava la presenza di un ordigno esplosivo all'interno del centro commerciale "Le Befane"

Il giorno di Santo Stefano, in numerose parti d'Italia, erano arrivate delle telefonate anonime che avvertivano della presenza di una bomba. Nel mirino erano finiti ospedali stadi, zone affollate e centri commerciali tra cui "Le Befane" di Rimini che, solo 3 giorni prima, avevano ricevuto una telefonata molto simile. Come da prassi, oltre a far scattare l'intervento delle forze dell'ordine per avere la conferma che si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, sono partite le indagini per riuscire a risalire all'autore della chiamata ed è qui che è arrivata la prima sorpresa. L'utenza telefonica, infatti, era intestata a un ragazzino minorenne residente nel palermitano ma, quel cellulare e la scheda sim, si trovavano sotto sequestro in un armadio blindato dei carabinieri siciliani.

La stranezza, inoltre, era che da quel numero, nonostante il telefonino fosse spento, continuavano a partire chiamate scherzo tutte per annunciare la presenza di vari ordigni disseminati in vari luoghi affollati durante le festività di Natale. Gli inquirenti si sono quindi mobilitati per cercare di indagare a fondo su cosa stesse succedendo ed è emersa una squallida storia di cyber bullismo. Secondo quanto emerso, alcuni ragazzi avrebbero preso di mira il minorenne e, attraverso un software, clonato il numero di cellulare facendo così paritre le telefonate attraverso internet. Sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri e della polizia Postale per identificare gli autori del cyber bullismo.

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