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Cronaca

Festival del Mondo Antico: alla cultura del cibo dedicata la XVII edizione

Dal 19 al 21 giugno 2015 a Rimini, nell'ottica di EXPO 2015, un'edizione dedicata alla cultura del cibo

Nel rinnovare l’appuntamento con Antico/Presente-Festival del Mondo Antico, Rimini si prepara ad offrire dal 19 al 21 giugno 2015, nell’ottica di EXPO 2015, un’edizione dedicata alla cultura del cibo. La rassegna spazia su temi letterari, filosofici, storici, archeologici, antropologici, religiosi, giuridici, economici, scientifici, trattati in dialoghi, tavole rotonde, commenti magistrali, con il coinvolgimento di alcuni dei più importanti studiosi e operatori che si occupano a vario titolo non solo del mondo greco e romano, ma anche del vicino e lontano Oriente, letti sempre alla luce del contemporaneo. La città e il suo territorio del resto costituiscono uno scenario attendibile, fuori dagli schemi più banali, sia per le emergenze dell'antico che li caratterizzano - quali l’Arco e il Ponte di età augustea - , sia per le opere di musealizzazione attuate specie negli ultimi anni, a partire dal complesso archeologico della "domus del chirurgo" e dalla sezione archeologica del Museo  della Città.

Pur confermando lo spirito poliedrico e dai molti interessi che ha caratterizzato la rassegna fin dalla prima edizione, a cura di Marcello Di Bella, il Festival 2015 declinerà il tema di EXPO 2015 esplorando il cibo fra archeologia e storia, economia e società, tradizione e innovazione, ambiente e paesaggio, con uno sguardo particolare al territorio regionale e ai  prodotti offerti da una terra e un mare fra i più generosi. Il cibo tra terra e mare, tra antico e presente è il titolo della manifestazione che intende rimarcare il rapporto fra il passato e la nostra quotidianità, anche nell’ambito della cultura del cibo. “Il convivio è l'invenzione della parola a tavola, scambio di nutrimento e di esperienza”: in questa frase si riassume lo spirito che animerà le giornate del Festival, con l’intento di offrire punti di vista quanto più possibile originali e meno frequentati nel panorama nazionale. Il Festival contemplerà la presenza di studiosi, giornalisti e economisti di fama internazionale. La giornata inaugurale vedrà Eva Cantarella condurre la lectio magistralis di apertura, mentre nella serata padre Enzo Bianchi parlerà di “Cibo e speranza del vivere”.  Parteciperanno, fra gli altri, Monika Bulaj, Roberto M. Danese, Angela Donati, Giulio Guidorizzi, Maurizio Harari, Piero Meldini, Michele Mirabella, Elisabetta Moro e Marino Niola, Maria Giuseppina Muzzarelli, Emanuela Scarpellini, Andrea Segrè, Giuseppe Squillace, Vera Negri Zamagni, Angelo Varni, Domenico Vera, .

Il Festival si presenterà nel format collaudato nelle ultime edizioni che privilegia la forma del dialogo e del confronto animando gli incontri, scanditi in modo da valorizzare i singoli appuntamenti e facilitare la partecipazione alle proposte in programma. A fianco delle iniziative per gli adulti tornerà Piccolo Mondo Antico Festival con proposte nuove accanto a appuntamenti già collaudati che spazieranno dall’archeologia sperimentale ai giochi, alle visite guidate plurisensoriali, ai racconti animati, con un’apertura sulla città e sui monumenti. Il Festival del Mondo Antico, che ha ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica, gode del patrocinio del MIBACT, della Regione Emilia-Romagna, dell’Università di Bologna, della Commissione Nazionale per l’UNESCO ed  è organizzato dal Comune di Rimini - Musei Comunali con la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e la Società editrice Il Mulino spa.

ASPETTANDO IL FESTIVAL. Cultura ed enogastronomia, tra antico e presente, hanno ispirato l’idea di un’anteprima d’eccezione che vede insieme il Festival del Mondo Antico e Al Meni. Giovedì 18 giugno le arcate del ponte di Tiberio accoglieranno Ad mensam!, una cena di grande suggestione sospesa fra antico e presente. Nella magica ambientazione di un tramonto estivo, affacciata sull’acqua si animerà una originale mensa con  piatti ispirati alle ricette romane, suggerite dai grandi chef dell’impero. Il tutto “condito” dalla verve di un narratore quale Roberto Mercadini. L’iniziativa è organizzata dal Festival con Fluxus / 2014-2021 Rimini per il Ponte di Tiberio   e con “Al meni” e ristoranti del Borgo San Giuliano (Angolo Divino, La Marianna, Nud e Crud, Osteria de’ Borg). Ma già nel tardo pomeriggio il Festival inaugura le sue mostre nelle loro sedi. Un momento arricchito dalla suggestione di letture, affidate a Silvio Castiglioni, e di brani musicali a cura dell'Istituto Superiore di Studi Musicali "G.Lettimi” (Davide Bellucci e Francesco Frisoni).

MOSTRE E DINTORNI. Il cibo e i suoi linguaggi sono protagonisti di percorsi espositivi che vanno dall’archeologia, all’antiquariato, dalla moda all’arte contemporanea. Fra le sale del Museo della Città, della FAR (Fabbrica Arte Rimini) e del Museo degli Sguardi  si snodano le proposte realizzate dai Musei in collaborazione con il Campus di Rimini, Università di Bologna (Fashion Loves Food. Di Piazza in Piazza. Viaggio nella cultura alimentare, a cura di Ines Tolic, Museo della Città fino al 28 giugno), con la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna (Dalla cucina alla tavola. Frammenti del quotidiano, Museo della Città fino al 1 novembre), con l’Associazione culturale Fuori Centro (in piatto nutrimenti ad arte, Palazzo del Podestà fino al 28 giugno),  con artisti (Installazioni “Fluviale, 2007”, “Concavo, 2015” al Museo della Città e “Mellifero, 2014”  al Museo degli Sguardi, a cura  di Dacia Manto e Claudio Ballestracci, in collaborazione con Laura Moretti) e collezionisti (Il bottigliere. L’arte dell’apparecchiatura della tavola dal XVIII secolo, Museo della Città fino al 28 giugno).

GLI INCONTRI. A Eva Cantarella, una delle massime studiose del mondo antico autrice di numerose pubblicazioni,  è affidata la lectio magistralis “Alimenta: dal simposio greco al convivio romano” che apre, dopo i saluti delle autorità, questa diciassettesima edizione. Un momento che verrà anche sottolineato, a conclusione, da una Degustazione emozionale di vini sul terrazzo del Lapidario romano.  Organizzata da Enotourism Club e I.M.A.H.R.(International Maitres Association Hotel Restaurant), vedrà la partecipazione e di Armida Loffredo e  di flautiste (Maria Vittoria Balli, Michela Cerqua,Giulia Coralli, Brenda Di Mecola,) dell’Istituto Superiore di Studi Musicali "G.Lettimi”. La degustazione è gratuita ma è richiesta prenotazione. La giornata inaugurale si conclude con un altro gradito ritorno: quello di padre Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità di Bose e autorevole saggista, che parla di “Cibo e sapienza del vivere”.

La giornata di sabato prende avvio con l’intervento di Marino Niola ed Elisabetta Moro, antropologi della contemporaneità,  sul tema “Homo dieticus – Viaggio nelle tribù alimentari” che fotografa le tendenze attuali in campo alimentare, seguito da “Cibo ed economia tra terra e mare”, incontro a tre voci con Angela Donati, Domenico Vera e Vera Negri Zamagni. A conclusione della mattinata, un dialogo spumeggiante, tra Michele Mirabella e Roberto M. Danese  intorno al  tema “Ma i romani mangiavano come Trimalcione?”. Ad aprire il pomeriggio di sabato un binomio intrigante, cibo e seduzione,  proposto da M. Giuseppina Muzzarelli ed Emanuela Scarpellini. “Nelle mani delle donne: cibo e seduzione” è infatti il titolo dell’incontro su cui si anima il confronto fra le due relatrici. Quindi Giulio Guidorizzi, grecista e antropologo del mondo antico,  parlerà del pensiero magico tra ricette, magie d’amore e scienza nell’antichità.

Torna a collaborare con il Festival del Mondo Antico l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” organizzando l’ evento Un ricco banchetto. Cibo e convivialità nella Bibbia, articolato in due momenti: il primo, “A tavola con Abramo e i patriarchi. Cibi e bevande nella Bibbia”, affidato a Gianpaolo Anderlini; il secondo,  “Un banchetto per tutti i popoli. Il senso messianico ed escatologico del cibo e della mensa nella Bibbia”, trattato da don Guido Benzi. In serata il Festival approda in piazzale Fellini per incontrare il palcoscenico di Al Meni. Attori dell’evento sono due personaggi noti al grande pubblico come Michele Mirabella e Andrea Segrè in un dialogo dal titolo invitante,  “L’oro nel piatto” ispirato all'ultimo libro del prof. Segrè, per andare alla scoperta del valore del cibo, tesoro delle nostre tavole.

Mentre il cinema, che tanto spesso ha visto nel cibo uno dei suoi più fortunati soggetti è al centro dell’appuntamento serale in Cineteca con un amico del festival come Roberto M. Danese che commenta una selezione di sequenze sul tema “Cinema e cibo”. Nella  mattinata di domenica 21 giugno il Festival ospita Maurizio Harari con l’incontro dal titolo “Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste”, un percorso fra realtà e immaginario del banchetto nell’arte antica, quindi, a seguire, Piero Meldini  e Angelo Varni dissertano su “Le parole a tavola”. Il pomeriggio vede Giuseppe Squillace evocare sapori e atmosfere orientali parlando de “Le lacrime di Mirra: profumi e spezie in cucina”, accompagnato dalle letture di Silvio Castiglioni. Mentre “Il mondo del vino” è al centro degli interventi di Gianmarco Navarini Massimo Tozzi Fontana e Oreste Delucca. Il Teatro degli Atti accoglie quindi un incontro-evento con testimonial, a cura dell’Associazione Nazionale “Città del vino”, incentrato sul tema “Il cibo: da semplice alimento a elemento di comunicazione turistica”. Conduttore d’eccezione Roberto Mercadini.

In serata, di nuovo al Museo della Città, un’artista dalla sensibilità multiforme come  Monika Bulaj coinvolge il pubblico con un incontro dal titolo “Mangia un po’ di tè”. Il congedo dal Festival nella serata di domenica 21 giugno vede la Domus del Chirurgo animata dallo spettacolo “Vantone, ovvero il Miles Gloriosus” di Plauto. Pagine scelte e tradotte nella lingua popolare di Roma e Rimini, terre di vantoni insuperabili. Lettura scenica introdotta da Roberto M. Danese e da Mario Lentano, che legge anche l'originale di P.P.Pasolini, traduzione in dialetto romagnolo riminese di Fabrizio Loffredo letta da Francesco Montanari. Il suono e la musica dei luoghi del vanto a cura di Armida Loffredo (voce) e Martino Garattoni (contrabbasso). Ma il Festival offre occasioni di eventi e visite anche nei Musei della Provincia di Rimini. Nella “villanoviana” Verucchio sabato  pomeriggio  il Museo Civico Archeologico invita all’incontro “Dai frutti della terra ai semi della storia. Due comunità villanoviane si incontrano a banchetto: Verucchio e Villanova” In collaborazione con il MUV – Museo della Civiltà Villanoviana di Castenaso (BO). Racconto dal vivo con foto 3D, a cura di Elena Rodriguez e Paola Poli. A seguire degustazione di vino Veruccese. Colazioni ad apertura delle singole giornate, degustazioni emozionali, interventi musicali, letture sceniche con la cena romana di apertura sul ponte di Tiberio allietano questa edizione del Festival incentrata sul piacere dello stare insieme (e non solo a tavola).

VISITE GUIDATE E RIEVOCAZIONI. Ancora una volta la rievocazione torna protagonista del Festival animando la Città e i luoghi storici. Così domenica mattina, 21 giugno, la città dà il suo benvenuto ad Ariminum. Sarà la Legio XIII Gemina-Rubico a dar  vita a una rievocazione di scene di vita quotidiana nel cuore di Rimini per ricreare atmosfere di 2000 anni fa. Fulcro della città è il foro che si anima come un antico mercato di venditori e artigiani orgogliosi di mostrare i loro prodotti alle matrone. Ma che anche offre la sorpresa di trovarsi di fronte a legionari di presidio agli ingressi della città romana insieme a giovani ciceroni (ITT “Marco Polo” di Rimini) lieti di illustrare i tesori della Rimini romana non solo ai riminesi di oggi ma anche agli ospiti stranieri. I più piccoli possono giocare come i bambini romani, al gioco delle noci, dei birilli, delle trottole di legno, filetto o tris oppure realizzare una cartolina in 3D della Rimini romana o ancora decorare con colori e pennelli il loro scudo da legionari.

Anche la sperimentazione in campo archeologico ha il suo spazio. Nella giornata di sabato, fin dal mattino, il cortile del Museo della Città viene animato dalla  dimostrazione teatralizzata dei sistemi di panificazione dalla preistoria al III sec. d.C . Panis antiquus – è questo il titolo dell’iniziativa – che vede laboratori di macinazione, impasto e cottura anche commentati da un apparato didattico in cui il narratore è la simpatica mascotte “Filone”. Grazie ai volontari dell'Associazione Dimoraenergia, con M.Luisa Stoppioni e Cristina Giovagnetti, il profumo del pane antico si spanderà nel Festival attirando a sé bambini e adulti. Anche gli adulti, a fianco dei ragazzi, possono cimentarsi in attività artistiche come quella proposta da Antonietta Corsini intorno al pannello in pasta vitrea dalla domus del Chirurgo riprodotto con tecniche di pittura con lamine d’oro e d’argento e smalti su supporto ligneo, per creare una composizione a ricordo del mare del chirurgo Eutyches. Come di consueto il programma è ricco di itinerari guidati fra Città e Museo, ove protagonista sono la  città antica e i suoi monumenti, raccontati anche attraverso l’animazione.

Accanto a un ritorno come “Prospettive diverse”, le visite a bordo di un catamarano a motore tra le arcate Ponte di Tiberio a cura dell’Associazione Marinando, entrano nuovi percorsi nella città quale  “Mercati a Km 0 nella Rimini antica”, itinerario nei luoghi dove si concentrava la vita economica dall’epoca romana fino al Settecento; o “In alto i calici”, un percorso attraverso le testimonianze legate alla cultura del vino. Con “Tutti a pesca …nella storia” il Festival propone una visita che intende coinvolgere i diversi pubblici nel nome della accessibilità. Dunque una visita plurisensoriale,rivolta anche ai ciechi, tra antica Pescheria, Fontana della “pigna” e Sezione archeologica del Museo. In collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi Rimini e Modena. I Musei di Santarcangelo di Romagna si propongono ai visitatori del Festival con due percorsi sul  tema ”Dalla terra alla tavola”, l’uno dedicato alla tradizione contadina, l’altro al  “sangiovese” dei Romani. Mentre i Musei di Riccione e Cattolica nei consueti orari di apertura, riservano nelle giornate del Festival l’ingresso gratuito.

I GIOVANI PER L’ANTICO. I giovani studenti sono protagonisti attivi del Festival. Dall’azione di volontariato a quella di ciceroni (anche in lingua straniera), ad attori di spettacoli come quello che chiuderà la serata di venerdì 19 giugno quando il Teatro degli Atti alle ore 23 ospiterà  “Before we land_storia vera”, tratto da Luciano di Samosata, interpretato dai ragazzi del Liceo Classico-Pedagogico "Giulio Cesare-Manara Valgimigli" di Rimini, a cura di Armida Loffredo e Francesco Montanari. Con la collaborazione della rock band Alternative Station. “I giovani per l’antico” è anche il titolo dello spazio che il Festival dedica ai progetti per i giovani e ai loro riconoscimenti, nel pomeriggio di domenica dove sfileranno concorsi portati a termine e nuove proposte. Verranno infatti premiati i vincitori del Concorso didattico “Egnatia che visse due volte”, all’interno del progetto di conservazione e valorizzazione della stele romana conservata nel Museo e promosso dai Musei di Rimini con l’IBC della Regione Emilia-Romagna. E inoltre presentati  “Che cosa è l'Archeologia? Come raccontare la nostra idea di passato che ci circonda” : un progetto europeo e un concorso aperto a tutti, e “Di ponte in ponte”, i risultati del progetto del Liceo “G. Cesare – M. Valgimigli”, dell’istituto “M. Polo” e del Liceo “A. Volta - F. Fellini”, vincitore del Concorso Io amo i Beni Culturali (ed. 2014).

Progetto, quest’ultimo, che impegna gli studenti in diverse attività. Da quella della pulitura della superficie delle pietre del Ponte di Tiberio recuperate anni fa nell’invaso e oggi raccolte a monte del monumento: un cantiere che, aperto in occasione del festival, proseguirà nell’estate 2015. Fino al percorso cicloturistico fra i ponti di età romana: da quello sulla via Flaminia, al  ponte di Tiberio a Rimini, ove iniziano la via Emilia e la via Popilia, in collaborazione con l’Ass.ne sportiva dilettantistica “La Pedivella” di Rimini.

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