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Cronaca

Rimini pronta ad accogliere nelle classi 800 alunni in fuga dall'Ucraina

La vicesindaco Bellini: "Se i numeri resteranno quelli attuali sarà ovviamente necessario reperire spazi, docenti e personale ausiliario, oltre al potenziamento dei servizi aggiuntivi a partire dalla mensa e dal trasporto scolastico"

Fossero confermati gli attuali numeri, per il prossimo anno scolastico Rimini accoglierà nelle classi 800 alunni in fuga dall'Ucraina. E l'amministrazione si sta preparando. "Ad oggi l'emergenza è stata gestita attraverso diversi servizi offerti- spiega la vicesindaco Chiara Bellini, sia all'interno delle istituzioni scolastiche vere e proprie, sia attraverso un sistema di accoglienza e aggregativa simile ai centri estivi". Anche se, in "molti hanno preferito, laddove possibile, continuare a frequentare a distanza le lezioni con i propri insegnanti rimasti in patria". L'obiettivo, prosegue, ora è appunto "organizzare il prossimo anno scolastico", con la difficoltà di prevedere quanti saranno gli studenti presenti. "Se i numeri resteranno quelli attuali, intorno agli 800, sarà ovviamente necessario reperire spazi, docenti e personale ausiliario, oltre al potenziamento dei servizi aggiuntivi a partire dalla mensa e dal trasporto scolastico". Per cui, sottolinea Bellini, "sono necessarie risorse e aiuti da parte dello Stato". Proprio di questa tematica Rimini all'assemblea Anci della scorsa settimana "si è fatta portavoce, anche per i numeri che rappresenta. Intanto "un aiuto concreto" sta arrivando dalla Regione, "un intervento diretto che, a differenza di altri territori, ci può permettere di affrontare meglio l'organizzazione dei prossimi centri estivi": Rimini, insieme a Bologna, beneficerà dei maggiori contributi, circa 45.000 euro.

Inoltre, continua la vicesindaco, si lavora per formalizzare gli atti per proporre l'esonero delle rette per i figli di profughi ucraini che hanno frequentato le scuole per l'infanzia comunali e per un ulteriore abbattimento delle rette per i centri estivi dedicati. Da qui il bando per la concessione ai privati di spazi pubblici da dedicare ai centri estivi, in cambio dell'accoglienza gratuita di una quota di piccoli profughi ucraini. Per il rientro in classe a settembre, ribadisce la vicesindaco, è necessario "pianificare con il giusto anticipo spazi, docenti, servizi", insieme alle varie Istituzioni coinvolte e alle associazioni. "La priorità è riuscire a capire quanti saranno i ragazzi interessati, quali istituti dovranno frequentare", con "l'auspicio che, con una graduale risoluzione del conflitto, molte famiglie possano tornare in Ucraina per ricongiungersi con i propri cari". Ma a prescindere da ciò, conclude, "Rimini deve farsi trovare pronta" e Bellini sarà personalmente attiva sia con la Regione, sia con l'Anci.

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