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Cronaca

Guerra alla plastica: cinquanta volontari raccolgono in un'ora 30 chili di rifiuti

Sulla spiaggia libera un'invasione di mozziconi di sigarette e microplastiche

La battaglia alla plastica a Rimini procede a passo spedito e sabato scorso Parley for the Oceans, in collaborazione con l’associazione Basta Plastica in Mare, e la partecipazione per il Comune di Rimini e Romagna Acque dell’assessora all’ambiente Anna Montini e del presidente Tonino Bernabè che hanno concesso il patrocinio, hanno svolto un’attività di sensibilizzazione sull’impatto delle microplastiche nell’ecosistema, attraverso un cleanup lungo la spiaggia libera di largo Boscovich e la scogliera affianco al Porto Canale. 

La raccolta della plastica in spiaggia a Rimini

La raccolta, utile educational di presa di coscienza dei danni provocati, nel complesso, da un atto individuale sconsiderato, ha riunito più di 50 volontari, tra bagnanti al sole che si sono aggiunti agli attivisti che fanno della tutela dell’ambiente una missione. Numerosi i giovani e giovanissimi, protetti e informati da cinque Gev di Rimini, le guardie ecologiche volontarie, che pur scandalizzati, ma giocando come si trattasse di una pesca fortunata, hanno riempito di cicche di sigarette e di strisce di bicchieri di plastica tagliati dalle macchine che puliscono la spiaggia, i loro retini. Questi ultimi sono stati una brutta scoperta anche per i riminesi, immediatamente segnalata all’assessore Montini, così come il divisorio col bagnino n° 1 che, obsoleto, si sbriciola tra la sabbia.
“Noi, Rosanna, Claudia e Vincenzo, abbiamo compiuto per Parley queste azioni nei principali luoghi di mare intorno a tutta la penisola, e possiamo testimoniare che, sebbene la spiaggia di Rimini sia tra le più curate d’Italia, in poco più di un’ora sono stati raccolti circa 30 kg di rifiuti, molti dei quali peraltro leggeri: mozziconi di sigaretta, microplastiche e calze di mitilicoltura (reti di plastica di allevamenti per cozze). Che come sempre facciamo abbiamo registrato, fotografato e pesato.
In tanti, armati di retini e guanti, ci siamo impegnati a ripulire la spiaggia, tuttavia la presenza di innumerevoli reti e oggetti ingombranti, incagliati tra gli scogli – prosegue Rosanna Bellomo, Parley for the Oceans - hanno evidenziato la necessità di agire più incisivamente e in modo organizzato, proprio tra i frangiflutti. E’ anche necessario trovare un compromesso possibile e sostenibile per difendere dall’inquinamento l’equilibrio naturale del mare, preservando la catena alimentare dall’intrusione dai batteri veicolati dai rifiuti e la microplastica che si disperdono, danneggiando la vostra, e di tutti, principale ricchezza.”
 

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