Ragazzino marina la scuola e viene sequestrato e sbeffeggiato dai bulli

Ennesimo caso di bullismo nel riminese e, questa volta, a finire nel mirino degli "amici" è stato un ragazzino di 16 anni sequestrato e costretto a consegnare il denaro che aveva in tasca. Tutto è avvenuto nel riminese quando, la vittima, insieme ai suoi aggressori decide di mettere a segno una bravata: saltare la scuola per trascorrere la giornata nella casa di uno dei suoi aguzzini. All'inizio l'idea era quella di evitare i banchi in favore di una mattinata a giocare davanti alla playstation insieme ad altri tre coetanei nell'abitazione di uno di questi lasciata libera dai genitori. Arrivati nell'appartamento, però, la situazione degenera all'improvviso. Il 16enne inizia ad essere preso di mira dai bulli, sbeffeggiato, preso a schiaffi e rinchiuso in una stanza. Iniziano le minacce: "dacci i soldi o finisce male". Non pochi spiccioli, la richiesta degli altri ragazzi è di 150 euro anche se, nelle sue tasche, il giovane ne ha solo 20. Gli aggressori non vogliono sentire ragioni: il prezzo per la libertà è quello e, oltre a doverlo pagare a rate, iniziano a scattare le umiliazioni. Il 16enne, infatti, viene costretto a pulire l'appartamento tra le risate degli "amici".

Terminatala mattinata d'inferno, la vittima torna a casa propria ma i genitori intuiscono immediatamente che c'è qulacosa che non va. Il ragazzino è ancora scosso e preoccupato per quanto accaduto e, dietro le insistenze di mamma e papà, vuota il sacco e racconta dell'aggressione. Il padre decide prontamente di rivolgersi ai carabinieir per denunciare l'accaduto e, gli inquirenti dell'Arma, metto a punto una trappola per smascherare i bulli. Basta un messaggio inviato al gruppo dal cellulare del 16enne che, seppur indirettamente, arrivano le conferme di quanto accaduto. La vicenda è stata qundi segnalata alle autorità competenti e, vista l'età di tutti i partecipanti, se ne occuperà il Tribunale per i Minori.