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Cronaca

Reddito di cittadinanza, tra i riminesi c'è Stefano: "Licenziato, mangio alla Caritas"

A 48 anni perde il lavoro e nessuno lo assume: "Spero di ricevere il sussidio e trovare un'occupazione, voglio la mia dignità"

La corsa al reddito di cittadinanza è ufficialmente partita oggi. Il 6 marzo è la data cerchiata sul calendario da molti cittadini e sono tantissimi quelli che entrano negli uffici del Caf, inferiore invece il numero delle persone che si rivolge agli uffici postali. A essere preso d'assalto c'è anche lo sportello del patronato Acli in via Circonvallazione occidentale 58. Alle 12 le persone che avevano chiesto informazioni e compilato la domanda erano già 105, con tempi d'attesa di alcune ore. E il numero cresce a ogni minuto che passa. "Abbiamo aperto alle 7 e c'erano già in fila parecchie persone - spiega Andrea De Giglio dell'agenzia S.G.S., al lavoro sulle pratiche di segreteria - fino a questa sera ci sarà da lavorare, senza ombra di dubbio, c'è chi chiede solo informazioni e va via, ad alcuni mancano i documenti e altri invece sono pronti per compilare i moduli".

A farsi avanti sono sia cittadini italiani, sia stranieri, donne e uomini di tutte le età, e le sedie nella sala d'attesa sono quasi tutte occupate. Un'affluenza che Cisl Romagna aveva previsto, fornendo anche tutte le indicazioni per fare domanda e gli sportelli dove rivolgersi.

reddito di cittadinanza

"Mancano quaranta giorni alla fine del sussidio di disoccupazione e ho paura, è sempre più dura andare avanti. Spero mi diano il reddito di cittadinanza altrimenti non so come farò a vivere". Tra i riminesi in coda negli uffici Acli in centro c'è anche Stefano, 48 anni, un operaio rimasto senza lavoro. "Per fortuna esiste la Caritas, vado a mangiare lì, non saprei come fare e non finirò mai di ringraziarli - continua - percepisco 500 euro di assegno di disoccupazione, ma 400 li spendo in affitto, più i costi delle bollette. Non ho un soldo in tasca, neanche per fare la spesa". Stefano fino a un anno fa lavorava come operaio in un'azienda, "purtroppo gli affari andavano male e siamo rimasti senza lavoro, non ci hanno trattato molto bene, oltre a licenziarci".

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La richiesta del sussidio di cittadinanza anche per Stefano diventa la possibilità per avere una boccata d'ossigeno: "Potrò pagare un po' di spese e poi spero di riuscire a trovare un lavoro, è quello a cui punto. Quando ci si trova in difficoltà non è facile trovare aiuti concreti, neanche dagli amici, ognuno ha i suoi problemi, ma soprattutto voglio andare avanti con le mie forze".

La domanda per il reddito di cittadinanza è il primo step, a fine aprile dovrebbero arrivare i primi responsi dell'Inps e per chi avrà i requisiti a fine maggio dovrebbero arrivare gli accrediti sulla carta acquisti di Poste italiane.

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