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Cronaca

Una nuova legge regionale per tutelare le persone sorde

La consigliera Nadia Rossi: "Interverremo con risorse specifiche per aiutare chi vive la disabilità a partecipare alla vita sociale"

L’Emilia-Romagna si è dotata di una nuova legge regionale per garantire l’inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditive. Oggi è arrivato l’ok all’unanimità dall’Assemblea Legislativa della Regione al progetto di legge, di iniziativa del consiglieri PD, per garantire più tutele.

La consigliera Nadia Rossi esprime soddisfazione per l’obiettivo raggiunto. “Nella nostra Regione circa 4000 persone sono affette da grave sordità, molte delle quali hanno riscontrato difficolta nell'apprendere la lingua parlata, o hanno dovuto ricorrere nel corso della loro vita a specifiche forme di supporto per l'apprendimento o per la piena socialità. Ora con questa legge, frutto di un lavoro condiviso insieme alle associazioni, vogliamo garantire e facilitare l'accesso a queste persone ai servizi sociosanitari, alla scuola, all'informazione, promuovendo anche politiche e misure per la loro inclusione sociale”.

Un progetto di legge importante che si affianca a norme generali che già tutelano vari aspetti della diagnosi, della cura e dell’assistenza. “C’era la necessità di fare un salto di qualità e di essere al fianco di queste persone nei disagi quotidiani che vanno dal vedere un film al cinema all’accesso ai servizi pubblici. - conclude Rossi - Interveniamo quindi, anche con risorse specifiche, per aiutarli a partecipare alla vita sociale in base alle loro esigenze. Una civiltà si misura sulla cura che dedica alle persone più fragili. Il voto all'unanimità di questa legge indica che abbiamo promosso una iniziativa importante, e che oggi in Assemblea abbiamo scritto una pagina di buona politica".

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