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Cronaca

Romagna Acque in soccorso ai Comuni colpiti dal Covid: distribuisce 14,5 milioni di dividendi straordinari

Bilancio approvato all'unanimità con utile di oltre 7 mmilioni. Decisa la distribuzione straordinaria sia di dividendi dall’utile di esercizio sia dalla riserva ai Comuni soci

E' stato approvato all’unanimità il bilancio 2019 di Romagna Acque, presentato in assemblea dei Soci mercoledì mattina. A causa delle misure di sicurezza relative al Coronavirus, per la prima volta l’assemblea si è svolta in modalità da remoto, tramite un collegamento web fra i vari soci. In apertura dei lavori, l’assemblea ha tributato un omaggio sentito e necessario al direttore generale Andrea Gambi: che è scomparso a fine marzo a causa del Coronavirus, lasciando un enorme vuoto non solo nell’azienda ma anche nell’intera società civile romagnola, che ne ha potuto apprezzare le doti umane e professionali. I principali dati di bilancio relativi al 2019 indicano un valore della produzione pari a 60.661.038 euro, un utile prima delle imposte di 9.588.988 euro e un utile netto di 7.041.108. La novità più importante riguarda la distribuzione degli utili.

L’assemblea ha infatti approvato all’unanimità la proposta del Coordinamento Soci di effettuare una distribuzione straordinaria sia di dividendi dall’utile di esercizio sia dalla riserva ai soci stessi (cioè ai Comuni romagnoli), a seguito delle difficoltà create dal Covid 19. Si è dunque deciso di destinare una quota straordinaria di 20 euro ad azione (comprensiva dei dividendi e della riserva) per un totale di euro 14.538.000. In questo momento di difficoltà in cui tutti sono chiamati a contribuire alla ripresa, Romagna Acque ha ritenuto opportuno di farsi carico della complessa situazione in cui versano gli Enti locali soci: il dividendo che verrà versato può essere un aiuto per l’avvio di misure di contrasto all’emergenza. Si segnala inoltre che anche per il biennio 2018-2019 (come già per il biennio 2016-2017), i canoni di spettanza sono stati determinati sulla base delle rinunce proposte da ATERSIR ed accettate da Romagna Acque di circa 4,4 mln/euro (importo che arriva a 11,8 mln di euro se si considera l’intero periodo di PEF 2016-2023).

La fornitura di risorsa idropotabile

Il 2019 è stato un anno senza particolari problematiche dal punto di vista idropotabile in Romagna. Nel complesso, sono stati forniti 11.569.860 milioni di metri cubi d’acqua; di questi, il 47% (52 milioni e mezzo) provenienti dalla diga di Ridracoli; oltre 30 milioni (il 27%) da acqua di falda; 24 milioni e mezzo, ovvero il 22%, provenienti dal Po (e quindi dal Potabilizzatore della Standiana); il restante 4% da subalveo e sorgenti varie. La Società, in un’ottica di medio periodo, si sta strutturando per operare in una posizione di maggiore sicurezza impiantistica al fine di garantire l’approvvigionamento idrico in qualunque condizione climatica. Sono previste nel Piano degli Interventi (PdI) sia nuove opere, in corso di realizzazione piuttosto che in fase di progettazione, sia interventi di manutenzione straordinaria e di miglioramento delle infrastrutture esistenti.

Il piano degli investimenti e la riorganizzazione

I nuovi obiettivi generali della pianificazione sono orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Nel triennio 2019-2021 si prevede un valore di investimenti infrastrutturali di circa 30 milioni. I principali interventi previsti sono i seguenti.

Il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola, (9,4 milioni) che consentirà di incrementare le portate erogabili dall’impianto della Standiana e di aumentare la sicurezza di approvvigionamento dell’entroterra lughese e faentino.

A Ravenna, la realizzazione del secondo tratto del Canale Carrarino- collegamento alla Canaletta Anic (3,4 milioni) che aumenterà l’affidabilità di approvvigionamento del potabilizzatore Bassette. E’ stata da poco affidata la progettazione esecutiva .

A Rimini, la condotta San Giovanni in Marignano-Morciano (6,9 milioni) i cui lavori sono in corso, che consentirà il collegamento diretto dei due comuni all’Acquedotto della Romagna.
Si è chiusa la gara d’appalto e sono stati consegnati i lavori per il revamping dell’impianto di potabilizzazione di Bellaria per un importo complessivo dell’intervento di 2,4 milioni di euro.

Si è chiusa la gara d’appalto e sono stati consegnati i lavori per la progettazione esecutiva e realizzazione del nuovo magazzino di Forlimpopoli - con annesso impianto fotovoltaico da 200 kw di potenza di picco - per un importo di 1,5 milioni di euro.

A Forlì, l’intervento di miglioramento statico del serbatoio pensile di corso Diaz (850 mila euro), che è in corso; - Infine l’intervento principale dal punto di vista strategico, la “Terza Direttrice”, ovvero la condotta Standiana-Forlimpopoli-Casone-Torre Pedrera (un progetto la cui prima fase prevede un intervento di 79,9 milioni), per cui è stata avviata la fase di aggiudicazione per la gara della progettazione.

Gli investimenti sull'energia

Nel 2019 i consumi di energia elettrica complessivi sono stati pari a 40.290,8 GWh (di cui circa 0,6 GWh come autoconsumo da Fonti rinnovabili) e quindi in linea con quanto previsto nel budget (- 0,4%), mentre rispetto al 2018, anno particolarmente positivo da un punto di vista idrologico, è stato registrato un aumento dei consumi energetici del 13,6%; tale aumento è principalmente legato ad una minore produzione idrica da Ridracoli, la fonte più efficiente da un punto di vista energetico, situazione che ha portato all’utilizzo di fonti idriche più energivore. Nel corso del 2019 non sono stati realizzati nuovi impianti per la produzione di energia rinnovabile: la produzione di energia da fonte rinnovabile è stata pari a 9,246 GWh con un riduzione rispetto al precedente anno del -6,8%, da ricondurre principalmente alla minor produzione di energia delle centrali idroelettriche (- 8,1%) che hanno beneficiato di un’annata idrologica meno favorevole rispetto al 2018. Gli impianti fotovoltaici hanno invece segnato un aumento delle produzioni (+11,7%). Il Piano energetico 2019–2021 prevede sia interventi di efficientamento energetico che nuovi impianti di produzione di energia elettrica da Fonti Rinnovabili; nel 2019 si è conclusa la progettazione e l’iter autorizzativo dell’impianto fotovoltaico presso il potabilizzatore di Standiana, entro giugno 2020 è prevista l’ultimazione della prima sezione con circa 1 MW di potenza e una produzione di circa 1,2 GWh. Sempre nel 2020 prosegue l’iter per la realizzazione degli impianti fotovoltaici previsti presso il rilancio di Forlimpopoli e presso il potabilizzatore di Bellaria per una potenza rispettivamente di 220 kW e di 100 kW.

Ricerca e sviluppo

Anche il 2019 ha visto proseguire la costante e crescente collaborazione con il mondo universitario. Oltre al già citato rapporto con il DICAM di Bologna, e a quelli con altre Università (Perugia, Scienze Ambientali Ravenna) e diversi Enti di ricerca (è stato rinnovata per tre anni, ad esempio, la convenzione con il Centro Ricerche Marine di Cesenatico) va citato in particolare il rapporto con l’Università di Urbino e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per quanto riguarda la ricerca su un tema emergente, anche a livello legislativo: quello dei cosiddetti “pagamenti ecosistemici” (PSEA). Obiettivo di questo innovativo e sfidante studio è proprio l’identificazione del valore ambientale della risorsa idrica a livello locale: l’indagine nasce infatti dall’avvio di processi con al centro la valorizzazione delle funzioni ecosistemiche allo scopo di conservare il capitale naturale, aumentare la sicurezza del territorio, migliorarne il presidio e rendere sostenibile ogni attività umana. Il lavoro svolto dal gruppo incaricato ha compreso anche una serie di incontri territoriali con i principali stakeholder, svoltisi nelle varie aree della Romagna: volto proprio a fornire una valutazione economica del valore ecosistemico della risorsa. Lo studio è ormai in fase conclusiva, e si sta lavorando per presentarlo ufficialmente entro il 2020: una prima presentazione, prevista per aprile a Pisa, è stata inevitabilmente rinviata a causa dell’emergenza.

La riapertura della Diga

E' recente òa riapertura della Diga di Ridracoli e dell’annesso ecomuseo Idro, al termine del lockdown. Complici anche le abbondanti precipitazioni dell’inverno, che hanno permesso alla diga di tracimare fin dai primi di marzo e di essere tuttora quasi al colmo, lo spettacolo della diga ha richiamato a Ridracoli negli scorsi fine settimana migliaia di visitatori (al punto da rendersi necessaria, in alcuni casi, l’interruzione dell’apertura per evitare eccessivi assembramenti, contrari alle misure di sicurezza da Coronavirus).

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