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Cronaca

Sequestrata e picchiata dal racket delle elemosine, arrestato a Londra l'aguzzino

La vittima costretta a gettarsi dal balcone al primo piano della palazzina dove era tenuta prigioniera da una banda di rom

E' stato individuato a Londra, durante un banale controllo della polizia britannica, uno dei componenti della banda di nomadi che, nel 2013, sequestrò una connazionale a Rimini. La vicenda risale al luglio di due anni fa quando, in via Cariddi, una donna finì in quello che gli inquirenti considerano il racket delle elemosine. La vittima, infatti, era stata sequestrata da 5 romeni di etnia rom per un presunto 'sgarro' legato al denaro raccolto elemosinando in alcune zone di Rimini sotto il controllo della banda. La donna era stata quindi trascinata nell'appartamento di via Cariddi da dove era stata costretta, sotto la minaccia di un coltello e di ripercussioni fisiche, a telefonare al figlio pregandolo di mettere insieme 10mila euro per il riscatto. 

Per rendere più spiccia la cosa, la banda aveva poi sequestrato anche il figlio della donna e, sotto la minaccia di uno stupro, l'aveva poi rilasciato per recuperare il denaro del riscatto da uno zio. Nel frattempo, però, la donna era riuscita a scappare dall'appartamento gettandosi dalla finestra del primo piano riportando la frattura delle gambe. Con i soccorsi arrivarono anche le forze dell'ordine scoprendo così il sequestro della donna ma uno dei carcerieri, un romeno 29enne, riuscì a fuggire facendo perdere le sue tracce. Il giovane, trovato a Londra, a breve verrà estradato in Italia.

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