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Cronaca

Sequestrato il tesoretto del "Re dei re" degli spacciatori internazionali

Gestito dalla moglie, gli inquirenti della polizia di Stato hanno messo sotto sigilli beni e conti correnti per un totale di 300mila euro

Un duro colpo per il "Re dei Re" degli spacciatori internazionali, al secolo Agin Gasi albanese 50enne, con gli inquirenti della divisione Anticrimine della polizia di Stato che hanno sequestrato un vero e proprio tesoretto. Tutto è iniziato con il monitoraggio delle persone sottoposte a sorveglianza speciale e dei loro parenti e, nel mirino del personale della Questura di Rimini, è finita la moglie dell'albanese. La donna, una riminese 49enne, secondo quanto emerso dalle indagini avrebbe gestito i proventi dello spaccio di stupefacenti mentre il marito si trova attualmente in carcere dovendo scontare una pena definitiva di 24 anni. Il 50enne, infatti, era stato arrestato nel 1998 in seguito a una vasta operazione antidroga e poi condannato al carcere duro nel 2004. In quella occasione, gli inquirenti sequestrarono tutti i beni di Gasi ma, una consistente fetta, era sfuggita ai sigilli.

Il 50enne era una vera e propria figura di spicco del traffico di droga tra l'Albania e l'Italia ed era riuscito a stringere dei forti legami con la malavita organizzata del nostro Paese. Originario del Kosovo, Gasi utilizzava parte dei proventi degli stupefacenti per finanziare la guerra contro i serbi e, nel milanese, gestiva una banda armata dedita alle rapine nelle ville. Con il suo rocambolesco arresto, la gestione del suo impero era passata ai figli e ai fratelli i quali erano riusciti a continuare a far prosperare gli affari. Durante la detenzione, la moglie di Gasi era tornata a vivere a Rimini, sua città di origine, dove però ha iniziato a muovere una serie di passi falsi.

Il tenore di vita della donna e della figlia di lei, una 26enne, pur non essendo di alto profilo aveva una forte discrepanza con i redditi dichiarati e le spese fatte. Il lavoro certosino degli inquirenti dell'Anticrimine, infatti, ha permesso di accertare come, negli anni, fossero stati fatti importanti acquisti. Oltre a viaggi all'estero in mete esotiche, interventi di chirurgia estetica e frequenti acquisti di auto di media e grossa cilindrata, le due donne avevano acquistato un lussuoso appartamento nella zona di Covignano. La ricostruzione dei movimenti bancari, inoltre, ha accertato l'arrivo continuo e ininterrotto di piccole somme provenienti dagli istituti di credito svizzeri, kosovari e lussemburghesi mentre, in occasione di acquisti più importanti, arrivavano anche decine di migliaia di euro immediatamente prelevati e spesi.

Al termine dell'inchiesta, il personale della polizia di Stato ha depositato un'informativa alla magistratura e, il gip di Rimini Vinicio Cantarini ha disposto il sequestro dei beni per un totale di 300mila euro. A finire sotto sigilli sono stati l'appartamento, due vetture e i saldi dei conti correnti. Per Gasi, la moglie e la figlia, è scattata la denuncia per trasferimento fraudolento di valori e, il provvedimento, è stato confermato anche dal Tribunale del Riesame.

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