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Cronaca Centro / Corso Papa Giovanni XXIII

Scacco allo spaccio di Borgo Marina: 53 pusher arrestati in una notte dalla Municipale

Maxi blitz per l'operazione "Kebab connection": 110 agenti e 30 mezzi della polizia per ripulire il quartiere di Rimini colonizzato dagli spacciatori. In 3 mesi di indagini accertati 640 episodi di cessione di sostanze stupefacenti. Il coltello utilizzato per tagliare il kebab veniva usato anche per confezionare le dosi di hashish

Si è conclusa nella mattinata di mercoledì, con altri 3 arresti e la chiusura di due rivendite di prodotti etnici, il maxi blitz della polizia Municipale di Rimini chiamato "Kebab connection" che ha portato 53 spacciatori gravitanti nel quartiere di Borgo Marina in carcere. L'operazione era iniziata alle 2.30 di martedì quando 110 agenti e 30 auto sono entrati in azione per eseguire le ordinanze di custodia cautelare in carcere al termine di un'indagine iniziata a metà maggio dopo che, numerosi residenti di Borgo Marina, avevano segnalato una situazione oramai insostenibile.

Gli inquirenti della Municipale, per verificare le segnalazioni dei riminesi, hanno iniziato un lungo lavoro di monitoraggio delle telecamere di sorveglianza installate dal Comune nella zona documentando così, in pochissimo tempo, 640 episodi di spaccio alla luce del giorno. Si è così iniziato a fermare gli acquirenti che, candidamente, ammettevano di trovare vari tipi di sostanze stupefacenti dai pusher della zona. Questi ultimi, servendosi anche di galoppini in sella a biciclette, erano in grado di rifornire di eroina, cocaina, hashish e marijuana sia il centro storico che la zona mare. Principale punto d'incontro tra la domanda e l'offerta erano via dei Mille, corso Papa Giovanni XXIII e la zona della stazione ferroviaria.

Operazione "Kebab connection"

In particolare, nel negozio di kebab di via dei Mille, messo sotto sequestro mercoledì mattina, gravitavano vari spacciatori in totale connivenza col gestore del locale tanto che, quest'ultimo, con lo stesso coltello utilizzato per tagliare il kebab tagliava anche i vari panetti di hashish per ricavare le dosi da rivendere. Nel negozio di kebab di piazzale Cesare Battisti, chiuso sempre mercoledì mattina per favoreggiamento nel consumo di sostanze stupefacenti, clienti e spacciatori si incontravano per sniffare cocaina tra i tavoli del locale.

L'intera zona è stata messa sotto sorveglianza dalle telecamere degli inquirenti della Municipale che, per inchiodare gli spacciatori, hanno lavorato su 43200 ore di riprese video e 9500 ore di intercettazioni ambientali riuscendo, così, ha dare un nome ai vari volti dei pusher e a confezionare un fascicolo d'accusa a prova di bomba dove,ad ogni arrestato, è stato associato il video che documenta le cessioni di droga. La droga analizzata è risultata tutta con principi attivi compresi nelle tabelle delle sostanze stupefacenti, solo in un caso la droga venduta e sequestrata ad un acquirente è risultata la raschiatura di un muro storico del centro. La droga veniva nascosta nei posti più disparati, nelle aiuole, sotto le auto in sosta. Documentato anche come, durante una manifestazione dei centri sociali la scorsa estate, sia stata venduta droga ai manifestanti.

Il blitz di martedì ha visto gli agenti fare irruzione in stabili abbandonati, residence e appartamenti per assicurare alla giustizia 35 tunisini, 7 marocchini, 2 senegalesi, 1 egiziano, una polacca, 4 bengalesi, una pakistana, una romena e 1 palestinese che, in totale, hanno collezionato 470 capi di imputazione. Fra tutti, solo una quindicina degli arrestati era in regola col permesso di soggiorno. Man mano che gli indagati venivano ammanettati, gli agenti della Municipale li hanno accompagnati in un capannone, allestito con delle celle provvisorie, nel comando di via della Gazzella per le operazioni di identificazione e fotosegnalamento. Nella prima mattinata di martedì, tuttavia, si sono registrati momenti di tensione tra i numerosi arrestati alcuni dei quali, già in crisi di astinenza, hanno iniziato a sentirsi male tanto che è stato necessario l'intervento dei medici della Croce Rossa.

"Borgo Marina ha dei problemi - ha dichiarato l'assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad nel commentare l'operazione - ma non è il problema di Rimini. Il fenomeno di spaccio diffuso in questo quartiere ha avuto impatti sia nel centro storico che nella zona del mare e, dopo questo ottimo lavoro svolto dalla polizia Municipale, speriamo di poter parlare al passato". "Con l'operazione condotta dagli agenti della polizia Municipale - hanno commentato i commercianti dell'associazione Borgo Marina - molti degli habitué che eravamo oramai rassegnati a vedere scorrazzare per le nostre strade non sono più liberi di farlo. Un grazie va al personale del nucleo Ambientale che, con grande spirito di sacrificio, ha lavorato per risollevare un borgo storico di Rimini. La guardia deve rimanere comunque alta perchè un borgo multietnico e multiculturale come il nostro ha bisogno, per prosperare, di molte più attenzioni degli altri". "L'attività d'indagine, iniziata a maggio, si è avvalsa di riprese di telecamere comunali incrementate da attività tecniche supportate dalla Procura, fino ad agosto - ha spiegato il pubblico ministero, Marino Cerioni, che ha coordinato l'operazione. - È stato possibile riprendere numerose attività di spaccio da parte di soggetti che gravitavano attorno al centro di Rimini, sono stati fatti sequestri di sostanza, interrogatori di acquirenti, e sono stati seguiti due negozi di kebab dove si aveva sentore che vi fosse attività di spaccio, poi provato dalle indagini tecniche". Su Borgo Marina negli anni si sono accumulati esposti da parte dei cittadini tanto che, come ha sottolineato il Procuratore della Repubblica, Paolo Giovagnoli "in un caso sono stato contattato direttamente da un residente esasperato dalla situazione. Questa attività penale di contrasto sicuramente dà il segno che non si può spacciare da professionisti senza conseguenze. Questo è il senso dell'azione penale che serva da insegnamento a chi ha ancora intenzione di delinquere".

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