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Cronaca

Lo spettro dell'Isis in Romagna, 9 mussulmani sospettati di terrorismo

Quattro rischiano l'espulsione dall'Italia per le loro simpatie verso le posizioni più estremiste del sedicente Stato Islamico

Scenari inquietanti quelli che emergono dalle indagini portate avanti dalla Digos e dalla Guardia di Finanza e che hanno finito per iscrivere 9 persone nel registro degli indagai della Procura distrettuale di Bologna per associazione con finalità di terrorismo. Due vivono a Rimini, uno a Ravenna e l’altro a Cesena. Tre sono albanesi e uno macedone, operai edili. E proprio quest’ultimo sarebbe il più pericoloso. Gli inquirenti lo definiscono una persona importante e carismatica, molto vicino alla galassia islamica conservatrice e antioccidentale. Soprattutto a personaggi attivi nell’area balcanica, Macedonia e Albania, coinvolti non molto tempo fa in attività terroristiche. Si allunga quindi sulla Romagna lo spettro del terrorismo islamico che vede coinvolti, oltre ai 9 principali indagati, anche alcuni imprenditori e commercianti marocchini i quali, secondo gli inquirenti, sarebbero legati agli estremisti da alcuni passaggi di denaro e frequenti contatti.

L'inchiesta ha visto, lo scorso 29 maggio, gli investigatori perquisire sia le abitazioni che le apparecchiature elettroniche degli indagati, attualmente tutti a piede libero. E' proprio sui cellulari, e sui sistemi di messaggistica impossibili da intercettare, che gli inquirenti si sono concentrati per trovare ulteriori elementi che possano collegarli al terrorismo internazionale. Per i finacheggiatori, invece, si cerca di risalire ai movimenti di denaro e, al momento, si cerca di vagliare la posizione di due imprenditori marocchini, un 57enne residente a Rimini e un 26enne di San Mauro, che hanno trasferito all'estero ingenti quantità di denaro poi sparite.

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