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Cronaca

Stroncato maxi giro di usura, sequestrati agli strozzini 1,2 milioni di euro

L'operazione "Broken Heart" della Guardia di Finanza di Rimini ha visto cinque usurai finire nei guai

Un vasto giro di usura è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Rimini che, grazie alle indagini del Nucleo di Polizia Tributaria, ha denunciato a piede libero 5 strozzini ed eseguito sequestri per 1,2 milioni di euro. A far partire l'inchiesta è stata la denuncia presentata da una giovane residente nel riminese finita nella rete degli usurai. Secondo il racconto della donna, aveva conosciuto un 41enne con il quale aveva allacciato una relazione e che, versando in un momento di difficoltà economiche, che si era offerta di aiutarlo per pagare l'affitto dell'appartamento nel quale l'uomo viveva con la madre. A garanzia del debito che il 41enne aveva con i padroni di casa, un 35enne e un 60enne di Bologna, la ragazza era stata convinta a firmare vari assegni per un importo complessivo di 10mila euro.

Nel breve volgere di qualche giorno, alcuni degli assegni che, nella volontà della denunciante, erano stati emessi a mero titolo di garanzia sono stati mandati all’incasso dai proprietari dell’appartamento che, a fronte delle legittime proteste della donna, non avevano esitato a fare delle feroci minacce addirittura promettendo di “scioglierla nell’acido” qualora si fosse rifiutata di pagare. Trovatasi in gravi difficoltà economiche la donna, spinta dalla paura, era arrivata a chiedere un finanziamento alla propria banca per coprire gli assegni ancora in possesso dei suoi aguzzini tra cui A.B., l’uomo che ne aveva più di tutti carpito la fiducia. Il 41enne, infatti, nel corso delle indagini è risultato essere in combutta coi due bolognesi per estorcere il denaro alla ragazza che, oramai alle strette, si era rivolta alla Guardia di Finanza.

Lo sviluppo investigativo della denuncia, l’ascolto di conversazioni telefoniche intercettate, la documentazione acquista ed i sequestri operati, hanno permesso di acquisire prove inoppugnabili in ordine ai delitti di usura commessi dagli indagati con applicazione di tassi superiori al 1080%, nonché delle estorsioni perpetrate per ottenere l’ingiusto profitto. Nell’ambito delle indagini sono emersi anche episodi di spaccio di modiche quantità di cocaina per cui sono stati denunciati anche un 30enne albanese e un 29enne egiziano ritenuti i fornitori di 'neve' del 41enne.

Nel corso dell'inchiesta sono stati eseguiti anche accertamenti economico-patrimoniali al fine di rilevare l’eventuale valore sproporzionato delle disponibilità rispetto al reddito dichiarato dai soggetti finiti nel mirino degli inquirenti e, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2003, per uno dei tre principali indagati è emersa una forte discrepanza tra reddito prodotto e
patrimonio posseduto facendo così scattare il sequestro preventivo di 5 immobili situati nel comune di Bologna, per un valore complessivo pari a 1.185.100 di euro. Il GIP del Tribunale di Rimini ha accolto le richieste avanzate ed ha disposto la misura dell’obbligo di presentazione alla PG per i tre indagati ed il sequestro dei beni sopra indicati.

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