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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Suolo pubblico, Cna: "Esonero anche per gli artigiani del food, l'esclusione è incomprensibile"

Davide Ortalli: "No alla Tosap anche per piadinerie, gastronomie, pizzerie al taglio, gelaterie, pasticcerie e altre attività artigiane"

Delusione e preoccupazione tra le imprese artigiane della ristorazione del territorio per il mancato esonero dal pagamento della Tosap, l'imposta per l'occupazione di suolo pubblico. Piadinerie, gastronomie, pizzerie al taglio, gelaterie, pasticcerie e tante altre attività artigiane che rappresentano qualità, tradizione oltre che un ingrediente fondamentale della nostra offerta turistica, dopo un calo del fatturato del 40-50% determinato dalla crisi causata dal Covid-19, rischiano così di non potersi rialzare. 

“Si tratta di una evidente discriminazione nei confronti di tante attività” sottolinea Davide Ortalli direttore di CNA Rimini “tutto l’artigianato del food dovrebbe rientrare nel beneficio fiscale, che invece, l’art. 181 del DL Rilancio riconosce fino al prossimo 31 ottobre soltanto per le attività turistiche e i pubblici esercizi.

Inoltre le imprese artigiane alimentari che effettuano la vendita dei prodotti con consumo sul posto non possono ad oggi nemmeno chiedere l’utilizzo di spazi ulteriori, attigui o dislocati, così da garantire le distanze di sicurezza previste dai protocolli. Con ulteriore penalizzazione nella nostra Regione che riguarda il divieto di utilizzo degli spazi interni. Un'esclusione incomprensibile e scelte discriminatorie, in contrasto con tutti i provvedimenti emanati dall’inizio della pandemia, nei quali si è sempre fatto riferimento al settore della ristorazione senza alcuna distinzione tra pubblici esercizi e laboratori artigianali.

Mi auguro che nell’iter di conversione del decreto” conclude Ortalli “anche le attività artigiane della ristorazione che effettuano somministrazione non assistita di alimenti e bevande vengano inserite tra i beneficiari dell’esonero dal pagamento della Tosap e possano chiedere l’uso di spazi ulteriori e che la Regione Emilia Romagna, anche su sollecitazione dei nostri Sindaci, riveda i divieti sull’utilizzo degli spazi interni”.

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